Riceviamo e pubblichiamo la nota di Città Plurale Matera sulla gestione dei rifiuti solidi urbani in Basilicata.
I rifiuti solidi urbani lucani, ovvero il gioco dell’oca.
A giorni alterni si parla di raccolta differnziata , naturlamente virtuosa.
Nei convegni, tanti, si parla di raccolta porta a porta , quella che sposta i livelli della differenziata verso valori pari al 70%.
In Basilicata, nel frattempo, siamo al 16% ma non è detto che sia tutto differenziato; specie l’umido viene spesso avviato in discarica o ad incenerimento. Di queste cose ne parliamo da tempo immemorabile con risultati scarsi e trattando una quantità irrisoria di rifiuti. Lo stato di confusione diventa sempre maggiore. la Provincia di Matera , spende dei soldi per fare il suo piano rifiuti con la dotta collaborazione del DIFA; il consiglio Provinciale approva il piano all’unamnimità e si va per l’approvazione della VAS- Valutazione Ambientale Strategica- in conferenza di servizio il 12 Giugno prossimo. In quel piano ci sono tante pecche ma potrebbe essere un punto di partenza. La Provincia di Potenza lavora intensamente a creare le strutture utili a trattare l’umido a Venosa ed a Sant’Arcangelo
Molti comuni in maniera singola od associata sono dediti alla raccolta differenziata porta a porta e se gli impianti di compostaggio in Basilicata non ci sono poco male, l’umido va a di Laterza; i pugliesi fanno buoni affari ed il prezzo del conferimento è buono. Abbiamo delle risorse da spendere per incrementare la raccolta differenziata, non bastano per tutti ma non è un problema, andiamo ad estrarre un po’ di petrolio ed il gioco è fatto.
Il bacino di Potenza ha bisogno di 9 Meuro per togliersi un pò di piege e far partire la differenziata secondo il progetto Conai. Si, diano! alleviamo, così, la pesante situazione finanziaria del carrozzone Acta ma, almeno, differenziamo la raccolta.
Il carrozzone ACTA resti in carico a Potenza perché ogni comune ha il proprio. Per esempio Matera ha il suo cosiddetto impianto di compostaggio che serve a dare un po’ di lavoro e basta; è una vecchia baracca che non ha mai funzionato in 20 anni di esercizio. Nel materano bisogna individuare il comune capofila tra quelli che si affacciano sulla Val Basento, non si parte con la raccolta differenziata perchè ogni sindaco desidera dirigere l’orchestra. la Regione di tutto quanto accade non ne sa un bel nulla e si inventa l’aggiornamento del piano rifiuti scomodando i noti professori delle discariche e degli inceneritori. Per fare un po’ di “ammuina” mette dentro la bonifica dei siti inquinati, quali? e dell’amianto. Tutta roba che poco ha a che fare con i Rifiuti Solidi Urbani.
La precedente giunta regionale, si fa per dire, con delibera del 16 Marzo 2011 revocò l’assegnazione di volumetria alle discariche di Ferrandina e S. Mauro Forte ed autorizzò 180 mila mc. a quelle di Salandra, Pisticci, Tricarico e Colobraro, quanto detto viene recepito dal Piano della Provincia di Matera. il 28 Dicembre dello stesso anno la predetta giunta dichiara l’amplimanto sia di Ferrandina che di S. Mauro che diventano “ indispensabili”. In Aprile di questo anno il magistrato rinvia a giudizio il Sindaco di S. Mauro ed il tecnico comunale perché la discarica di quel Comune, esaurita, inquina; lo si rileva dai pozzetti . La stessa cosa non è possibile rilevare per la discarica di Matera visto che è sprovvista dei pozzetti piezometrici, la discarica va avanti e tutti sono felici al mare. La Venita di Ferrandina è sotto sequestro, l’ex-Sindaco Ricchiuti e tecnici comunali sono stati rinviati a giudizio ed il processo dovrebbe iniziare a giorni, solite motivazioni: inquinamento delle falde acquifere.In questa ultima si andava avanti con autorizzazioni scadute così come accade alla discarica di Matera.
il 30 Settembre, inesorabilmente, si avvicina ed il Presidente De Filippo è già pronto a firmare una nuova ordinanza simile a quella del 30 Gennaio scorso così da indirizzare i rifiuti del bacino centro a Fenice.
Fenice resta centrale al circolo dei rifiuti urbani lucani e bisognerà autorizzare anche l’aumento delle quantità di lavorazione concedendo la VIA- Valutazione Integrata Ambientale- per 39 mila tonnelalte. Bisognerà fare presto perché la quantità di 30 mila, per la quale Fenice è autorizzata oggi, verrà raggiunta rapidamente.
Che dire, questo è il ciclo dei rifiuti in Basilicata e ci accingiamo a fare un altro giro al gioco dell’oca fatto di chiacchiere dei professori del fumo e delle discariche , povera Basilicata!
Pio Abiusi – Città Plurale Matera