Elezioni politiche 2022, invito al voto de La Basilicata Possibile. Di seguito la nota integrale.
Volge ormai al termine una pessima campagna elettorale, segnata da paradossi che disorientano elettori già sfiduciati e alle prese con drammatiche emergenze.
Da un lato Enrico Letta che agita con forza lo spettro del “governo delle destre” come rischio incombente, ma è lo stesso che ha “smontato” l’unica alleanza in grado di contrastarlo.
Dall’altro lato Giorgia Meloni, che invece si appresta a capitalizzare i risultati dell’opposizione al governo Draghi, pur essendo colei che più di ogni altro si sbraccia in professioni di fede rigoriste in economia ed atlantiste in politica estera.
Siamo di fronte ad alternative per molti versi fittizie e come tali avvertite da una parte consistente di elettorato popolare e democratico che rischia di rimpolpare le file di un astensionismo che ha già raggiunto livelli allarmanti.
1. L’inflazione galoppante è oscurata nelle sue reali motivazioni dall’intero apparato mediatico mainstream. Chi ha sostenuto l’invio di armi in Ucraina e la politica delle sanzioni che la NATO ha imposto all’Europa non può oggi meravigliarsi per l’ondata speculativa che queste decisioni hanno suscitato e continuano ad alimentare. La condanna dell’invasione russa avrebbe dovuto sollecitare un ruolo politico dell’Europa rivolto alla trattativa e alla mediazione invece che determinare una escalation che produce la carneficina dei civili, l’accantonamento di ogni prospettiva di conversione ecologica, l’avvicinamento dell’incubo di un confronto nucleare tattico dalle conseguenze incalcolabili.
2. L’Europa era uscita dalla fase acuta della pandemia con il PNRR creando le condizioni per un percorso orientato a regole fiscali condivise e ad un bilancio federale. Questo cammino virtuoso è oggi obiettivamente contrastato tanto dalla destra sovranista che vorrebbe ripristinare il primato del diritto nazionale su quello comunitario quanto da chi continua a sostenere i meccanismi di deregulation che permettono ad USA, Norvegia ed Olanda di lucrare sulla vendita di combustibili fossili all’Europa e sulla speculazione che la accompagna. Questo mix di atlantismo ed anti-europeismo della destra è letale per il futuro dell’Europa tanto quanto il turbo-liberismo degli altri che ne mina la credibilità sul piano interno e ne indebolisce il ruolo nelle relazioni internazionali. Una Europa autonoma, democratica e federale è indispensabile per riavviare un sentiero di pace, disarmo e distensione di cui hanno bisogno i popoli del continente.
3. La destra si batte per abolire il reddito di cittadinanza, introdurre la flat tax e l’autonomia differenziata. Una miscela esplosiva per il mezzogiorno in cui si concentra il 69% dei percettori di Rdc e soltanto il 22% dei cittadini con redditi al di sopra dei 26.000 euro (quello che beneficerebbe maggiormente dell’introduzione flat tax). L’introduzione del criterio della spesa storica nella destinazione degli investimenti in Sanità, istruzione e infrastrutture aggraverebbe il già drammatico divario di cittadinanza che affligge il Mezzogiorno.
Intorno a queste grandi discriminanti è, a nostro avviso, necessario orientare il proprio voto oggi e continuare a mobilitarsi dopo le elezioni.
La Basilicata Possibile invita oggi a sostenere liste e candidati che si siano coerentemente battuti in passato e che si impegnino a fare altrettanto per il futuro circa il rispetto rigoroso del dettato costituzionale che ripudia il ricorso alla guerra per la soluzione delle controversie internazionali, che impone l’adozione di meccanismi di tassazione progressiva per ridurre le disuguaglianze sociali, che dispone la riduzione dei divari di cittadinanza sociale e territoriale.
Liste e candidati che assumano come orizzonte dell’azione politica a venire una Europa politicamente unita, convinta protagonista di un ordine mondiale giusto e pacifico, multipolare ed equilibrato e dunque in grado di fronteggiare le emergenze climatiche, demografiche ed alimentari che minacciano il genere umano.
La Basilicata Possibile