Un tuffo nella spiritualità del Cristianesimo altomedievale nei giorni del Congresso eucaristico nazionale.
Una delegazione dei partecipanti all’importante appuntamento organizzato a Matera ha visitato nella serata di ieri la Cripta del Peccato Originale per scoprire uno dei tesori più preziosi dell’arte rupestre del territorio.
Guidati dall’Arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Pino Caiazzo, i prelati sono stati accompagnati nella visita dal presidente della Fondazione Zétema, Raffaello de Ruggieri, e dalla presidente della cooperativa Syncronos, Simona Spinella.
Stupore e ammirazione per un luogo unico, un luogo di culto rupestre benedettino del periodo longobardo, che ospita un ciclo di affreschi datati tra l’VIII e il IX secolo, stesi dall’artista noto come il Pittore dei Fiori di Matera.
La parete sinistra è movimentata da tre nicchie, su cui sono raffigurate rispettivamente le triarchie degli Apostoli, della Vergine Regina e degli Arcangeli. La parete di fondo, invece, è ravvivata da un ampio ciclo pittorico raffigurante episodi della Creazione e del Peccato Originale.
La Cripta del Peccato Originale è stata scoperta nel 1963 da soci del Circolo La Scaletta e restaurata, ad inizio secolo, dalla Fondazione Zétema, con la consulenza dell’Istituto Centrale del Restauro, grazie ai finanziamenti delle Fondazioni Cariplo, Carisbo e Cassa di risparmio di Piacenza e Vigevano nell’ambito del progetto Sviluppo Sud dell’Acri (Associazione Casse di risparmio).
La Cripta è stata aperta al pubblico il 23 settembre 2005.
Al termine della visita, agli ospiti è stata donata un’originale pubblicazione in lingua latina, descrittiva del luogo di culto.
Il volume sarà distribuito a tutti i delegati del XXVII Congresso eucaristico nazionale.