Con il progetto MITI-CO2, il Marmo Platano avvia un progetto che ambisce a diventare modello di sostenibilità in Italia e in Europa: si sperimenta un cambio di alimenti nella dieta dei bovini da latte per limitarne le emissioni di gas serra. E si progetta un sistema di crediti ambientali basato sulla mitigazione dell’Impronta di carbonio nel comparto agricolo-zootecnico-forestale, con ricadute positive per le sette comunità coinvolte.
Mitigare gli impatti dovuti ad emissioni clima-alteranti delle aziende agricole, forestali e zootecniche con un approccio integrato che sfocerà in un Accordo agroambientale d’area, con ricadute positive per il territorio, le Municipalità, le imprese e i cittadini: è questo l’obiettivo del progetto sperimentale MITI-CO2 Marmo-Platano, realizzato nell’ambito del PSR – Bando Sottomisura 16.5 Speciale Aree Interne. L’iniziativa, che gioca fin dal titolo sul concetto di mitigazione delle emissioni, ambisce a diventare modello innovativo replicabile anche in altri territori italiani ed europei, grazie ad una serie di fattori inediti di sperimentazione: per la prima volta si indagherà, infatti, sulla carbon footprint (impronta di carbonio) associata all’uso di alimenti diversi nella dieta di bovine in lattazione, sperando di ricavare dati che testimonino una riduzione delle emissioni di gas serra. Inoltre, un sistema di crediti ambientali – validati e resi unici e intangibili dalla tecnologia blockchain – mirerà a produrre un sistema controllato e garantito di scambio di certificati di emissione, in grado di portare ad un miglioramento in termini ambientali per l’intera area.
Politicamente, fa ben sperare la risposta compatta ed entusiasta di tutti e sette i Comuni dell’Area Interna Marmo-Platano: Balvano, Baragiano, Bella, Castelgrande, Muro Lucano, Pescopagano e Ruoti. Tutti hanno aderito in modo convinto al progetto, garantendo di animare, coinvolgere e sensibilizzare le rispettive comunità alle tematiche legate a green e sostenibilità. Un gruppo di aziende agro-zootecniche, inoltre, sarà fin dalle prossime settimane oggetto dell’indagine conoscitiva dei parametri del ciclo di produzione, per stabilire una sorta di punto zero e verificare – a distanza di tempo – quali saranno stati i risultati di una strategia di efficientamento produttivo, il cui obiettivo è quello di migliorare i processi, mantenendo inalterata la qualità dei prodotti e la redditività imprenditoriale.
Gli attori di questa sfida, oltre ai sette Comuni dell’area e le aziende oggetto di sperimentazione in campo, sono il CREA ZA di Bella (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura, Centro di ricerca Zootecnia e acquacoltura, che fa da capofila), l’Ara (Associazione Regionale Allevatori) di Basilicata, il Consorzio di ricerca EXO, l’Osservatorio per l’Ambiente Lucano e la Fondazione MEDES.
All’incontro di presentazione di MITI-CO2 Marmo-Platano, oltre ai partner, ha partecipato l’Autorità di Gestione del PSR della Regione Basilicata, Rocco Vittorio Restaino, che ha sottolineato la valenza innovativa e sperimentale del progetto.