AMSCIL contesta delibera giunta regionale sull’anticipazione della stagione di raccolta del tartufo bianco in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Il 23 settembre 2022 Giunta Regionale della Basilicata ha votato all’unanimità, su proposta dell’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Francesco Cupparo, la Delibera n. 202200614 con la quale si è deciso di anticipare, in Basilicata, la raccolta del Tubermagnatum Pico e del Tuberuncinatum Chatin. (È bene subito sottolineare che quest’ultima è una specie presunta) dall’1 ottobre al 21 settembre 2022.
L’assessore Francesco Cupparo, facendo propria la richiesta formulata il 30 agosto 2022dal presidente nazionale dell’Assotartufai, R. Germani e firmata anche dal presidente regionale della stessa associazione, Marzano, nonché da Andrea Fedele, presidente del Gruppo Metapontino dell’Associazione Micologica Bresadola (AMB) di Trento, sentito il parere dell’Università degli Studi della Basilicata (UniBas) (in particolare, della Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali – SAFE) espresso in data 21 settembre 2022 (a firma di Ippolito Camele all’uopo delegato dal direttore della SAFE, Giancarlo Di Renzo), ha proposto alla Giunta l’anticipazione al 21 settembre scorso della stagione di raccolta delle due specie di Tuber.
La Delibera è stata votata dopo soli quattro giorni dalla ricezione del parere da parte dell’UniBas ed è diventata esecutiva a far data dalla pubblicazione della stessa sul BUR, ovvero dal 21 settembre 2022.
E poi ci si lamenta della “lentezza” degli organi amministrativi regionali!
L’AMSCIL ha appreso solo oggi, da fonti ufficiali, la notizia di questa irrazionale ed oltremodo rapida decisione e, con il presente comunicato, intende spiegare i motivi di carattere scientifico, di opportunità e di metodologia, per i quali non condivide la suddetta D. R.
Questa Associazione intende sottolineare, anche a beneficio di coloro che avessero scarsa o lacunosa memoria, che fin dalla sua nascita (settembre 2014), grazie all’elevato patrimonio culturale e scientifico costituito dai propri iscritti (molti dei quali professori universitari di materie quali Micologia, Chimica, Botanica, Geologia, Scienze Forestali, Economia e Politica agraria e forestale, ecc.) ha sempre offerto, a titolo gratuito, il proprio contributo per la salvaguardia del patrimonio tartuficolo e naturale della Basilicata ed ha operato per la diffusione delle conoscenze scientifiche più aggiornate e utili alla sua valorizzazione e tutela,che risultano, purtroppo,non di rado,trascurate proprio da coloro (istituzioni ed associazioni ambientaliste) che dovrebbero tenerle sempre presenti nelle proprie agende.
L’AMSCIL non ha mai deluso le richieste dei vari Assessori, succedutisi alla guida dei Dipartimenti regionali cui afferisce ilmondo del tartufo, ed ha contribuito alla stesura di quella che saràla nuova Legge Regionale che regolamenterà il settore, ha organizzato numerosissimi seminari e corsi formativi sui funghi ipogei, sulla microscopiaottica, apicoltura, erbe alimurgiche ed altro,ha collaborato all’organizzazione e alla realizzazione di eventi culturali e promozionali, ha partecipato alle commissioni d’esame per il rilascio del tesserino di idoneità alla raccolta dei tartufi ed ha integrato e modificato opportunamente le dispense per la preparazione dei candidati allo stesso esame.
Da ultimo, proprio per concorrere in maniera sempre più concreta alla realizzazione di progetti utili ad illustrare ancheun nuovo modo di fare economia in agricoltura, si è impegnata,superando moltedifficoltà (a volte di mera natura burocratico-amministrativa), nel progetto di grande valenza sociale“Tartufo e disabilità” finalizzato alla realizzazione, nel territorio di Filiano (Potenza), di tartufaie coltivate accessibili anche ai disabili.
In relazione alla lettera con la quale l’Assotartufai, unitamente all’AMB- Gruppo del Metapontino, ha richiesto all’Assessore Francesco Cupparo di anticipare la stagione di raccolta del T. uncinatum (specie ipotetica, geneticamente non distinguibile dal T. aestivum, come dimostrato da alcune ricerche del 2004-2005, i cui risultati sono stati recentemente confermati da SALVI et al. che ne hanno analizzato numerosi campioni europei) e del T. magnatum, all’AMSCIL interessa evidenziare i passaggi seguenti:
1. Il Presidente Nazionale dell’Assotartufai, in premessa, dichiara:“ho ricevuto dei frammenti raccolti per scopi scientifici di Tuber Uncinatum e di Tuber Magnatum Pico da parte del Presidente Regionale della nostra Sezione di Basilicata, Sig. Alberto Marzano. Inoltre, altri frammenti delle medesime specie di tartufi sono stati recapitati dal Dott. Antonio Giovanni Andrea Fedele, Micologo pubblico, iscritto nell’elenco nazionale e regionale di Basilicata, oltre che rivestire la carica di Presidente dell’Associazione Micologica Bresadola- Gruppo del Metapontino (Policoro)”;
2. Continuando,scrive“il quesito che ci veniva sottoposto dalla locale sede regionale era quello di valutare lo stato di crescita e maturazione di entrambe le specie di tartufo presenti in questo periodosul territorio della Regione Basilicata”;
3. E ancora:“ad un primo esame sensoriale possiamo affermare, senza dubbi, che tali frammenti di tartufi, sottoposti alla nostra attenzione, sono di buona qualità dal punto di vista della maturazione a differenza degli anni precedenti e anche l’esame obiettivo al microscopio conferma questa nostra ipotesi. A tale conclusione è giunto anche il Dott. Antonio Giovanni Andrea Fedele il quale è stato sentito telefonicamente sull’argomento”.
4. Negli ultimi paragrafi della stessa lettera, lo stesso presidente scrive: “Siamo certi che non vorrete penalizzare i tartufai lucani considerata la Vostra attenzione e competenza sulla materia, in relazione al patrimonio del quale la Regione Basilicata è ricca e dal fatto che molte famiglie lucane trovano sostentamento da questa antica tradizione culturale.”
Orbene, in base a quanto sopra riportato, l’AMSCIL pone all’Assessore F.Cupparo ed al Dirigente dell’UfficioForeste e Tutela del Territorio, dr.ssa Emilia Piemontese, i seguenti spunti di riflessione:
a. I tre presidenti, firmataridella richiesta di anticipazionedel calendario di raccolta dei due tipi di tartufo,Sigg. R. Germani, A. Marzano e A. G. A. Fedele, non citano di essere in possesso di autorizzazione alla raccolta di tartufi per scopi scientifici. In mancanza di tale specifica autorizzazione, potrebbero aver raccolto o ricevuto ed analizzato al microscopio frammenti di ascomi cavatiin un periodo non consentito dalla L.R. n. 35;
b. In quali zone della Basilicata sono stati raccolti “i frammenti” di Tuberuncinatum (si ribadisce, presunta specie) e Tubermagnatum?
c. Quanti campioni sono stati analizzati?
d. Quali sono le competenze specifiche (titoli posseduti, studi scientifici, articoli pubblicati, corsi seguiti, ecc.) degli esperti che hanno analizzato i campioni raccolti?
e. Sono stati consegnati gli esiti delle analisi effettuate (vetrini, foto delle spore, ecc.) ?
f. I “frammenti” di tartufo bianco pregiato, asseritamente raccolti, non possono per niente affatto essere ritenuti rappresentativi dell’intero territorio regionale e non consentono di affermare che lo stesso tartufo sia maturato nel 2022 prima degli anni precedenti. Anzi, le piogge cadute copiosamente nell’agosto del c.a. hanno senz’altro contribuito ad allungarne la fase vegetativa e di ingrossamento degli ascomi.
In merito, invece, al parere “favorevole” espresso dall’UniBas, il prof. G.L. Rana, presidente pro tempore dell’AMSCIL (già ordinario di Patologia Vegetale e titolare del Corso di Micologia per circa 30 anni presso l’UniBas, fa sommessamente rilevare che da quando è andato fuori ruolo (a.a. 2013-2014) e, dopo due anni, ha smesso di insegnare la Micologia presso l’UniBas (a.a. 2016-2017), la stessa disciplina è stata cancellata dal percorso formativo dei futuri dottori in Scienze Forestali ed Ambientali dell’Ateneo lucano.Pertanto, nell’organico dei docenti dell’UniBas, allo stato attuale, non vi sono esperti micologi e tanto meno idnologi con le competenze e l’esperienza necessarie ad esprimere pareri qualificati in materia.
Il prof. Rana,interpellato in maniera non ufficiale sulla proposta di anticipazione della data di raccolta dei due più volte ricordati tartufi, ha fatto rilevare la non sussistenza della richiesta dei tre Presidenti per la presunta specie T. uncinatum e ha espresso parere favorevole sulla anticipazione al 21/09/2022 del giorno d’inizio del calendario di raccolta del T. magnatum, precisando però, “ma solo per i tartufati lucani”.
E, invece, al contrario, forse a causa di una estrema semplificazione del problema avvenuta in sede da verificare, la delibera di Giunta, consentendo a tutti i tartufari d’Italia di “invadere” e “prelevare” i preziosi funghi ipogei lucani, va in sostanza a nuocere sulla salvaguardia del patrimonio tartuficolo regionale (nel caso particolare, sulle risorse naturali del tartufo bianco pregiato) e sulla stessa economia delle famiglie dei tartufati lucani, i quali hanno cominciato a notare e noteranno negli ultimi giorni del c.m.che i boschi regionali, che producono il T. magnatum, sono stati invasi, con un anticipo di 10 giorni sul calendario previsto dalla L.R. n. 35, da molti cavatori provenienti da altre regioni italiane.
Insomma, mentre le altre regioni continuano a proteggere le proprie risorse tartuficole dalle “orde barbariche”, la Basilicata concede con leggerezza il lasciapassare a farlo, legalizzando così il loro massimo sfruttamento a danno dei sottili e complicati equilibri degli ecosistemi naturali.
Sono forse questi gli esiti di una politica regionale miope ed incapace di far permanere sul territorio il valore aggiunto diuna prelibatezza che il mondo ci invidiaed èin gradodi creare ricchezza per decine di milioni di euro ?
Eppure basterebbe guardare gli esempi virtuosi esistenti in alcune regioni tartuficole italiane o, semplicemente, ripetere e potenziare l’esperienza del novembre di qualche anno fa quando, l’allora Assessore Luca Braia riuscì, tra mille difficoltà, ad organizzare a Matera nel favoloso Palazzo Viceconte un evento storico per la Regione, la prima Asta del Tartufo Bianco Lucano,c he andrebbe sicuramente rivisitato e migliorato, ma che resta come unico tentativo, serio e concreto, finora concretizzato dalla Regione Basilicata per valorizzare il suo patrimonio idnologico e, in particolare, le sue risorse di T. magnatum.
Si confida che i vertici regionali avranno controllato con scrupolo e coscienza tutti gli elementi posti alla base della Delibera di Giunta assunta il 21 settembre 2022 e che vorranno, in coerenza con la trasparenza dell’attività amministrativa, fornire all’AMSCIL tutti gli elementi di riscontro alle sollecitazioni proposte.
L’AMSCIL si riserva, comunque, di assumere, dove ne evidenziasse la necessità, successive iniziative.