La storia siamo noi: 227° anniversario consacrazione chiesa di San Francesco da Paola a Matera. Di seguito l’intervento di Nino Vinciguerra e le foto della Chiesa di San Francesco da Paola, poi elevata a Santuario di San Francesco di Paola.
La Confraternita di San Francesco fu costituita nella prima metà del secolo XVII nella chiesa di Santa Maria de Armeniis da braccianti, artigiani e bottegai ma poi vi presero parte anche nomi nobili (“Tiene una Fratellanza d’Artieri, ascritta inaddietro alla Cappella di tal Santo, fondata nella estinta Chiesa di S. Maria de Armeniis”, cit. F.sco Paolo Volpe). Nel 1772 la Confraternita avviò i lavori per la costruzione di una nuova chiesa poco fuori le mura della città (“sita fuora la Porta principale della Città e ben agiata, ed abbellita”, cit. F.sco Paolo Volpe), oltre la Porta Grande (detta anche porta della Bruna per via di una statua in pietra policroma della Santa Patrona che la sovrastava. Statua che è tutt’ora custodita nel Museo Diocesano). La nuova chiesa dedicata al Santo taumaturgo fu progettata Lazzaro Caputo, che realizzò la parte inferiore, terminata nel 1774 (Volpe però dice che il tutto “ebbe principio a’ 10 Gennajo 1774 e fine nell’anno seguente” e che la confraternita il “29 Agosto del 1775 fu quivi fatta passare”).
I lavori però, per mancanza di fondi, si fermarono e solo nel 1791, progettista Michele Del Giudice, il tempio fu completato con la costruzione della parte superiore. Il 29 settembre 1795, finalmente, la chiesa fu solennemente consacrata dall’Arcivescovo Francesco Zunica (“Di Lucera, ove ebbe i natali a’ 12 Maggio 1715. Entrò in età giovanile nell’Ordine de’ Missionarj della Congregazione del SS. Redentore. La di lui consacrazione ebbe luogo a’ 21 Dicembre 1776, e a’ 27 Febbrajo del seguente anno entrò solennemente in Matera. Venne dalla morte assalito in Matera alle ore 21 de’ 16 Dicembre 1796”, cit. F.sco Paolo Volpe). Quella di San Francesco da Paola, fu una chiesa a cui molti materani furono devoti e anche benefattori fra i quali Domenico Malvinni Malvezzi, duca di Santa Candida, che commissionò l’altare maggiore, sostituito dall’attuale altare. Il nuovo altare fu realizzato tra il 1884 e il 1885 dall’artista napoletano Raimondo Belliazzi su disegno di Pasquale Calabrese. Ai lati ci sono gli stemmi gentilizi della famiglia Malvinni Malvezzi provenienti dal vecchio altare, per tenere fede a una disposizione del 10 giugno 1776 con la quale c’era l’obbligo di conservare in perpetua memoria il casato. Nel 1856 la chiesa fu ulteriormente ampliata (Architetto Davide Conversano, con modifiche tra il 1863 e il 1865 dell’ingegnere Giovanni Radogna). Elevata a Santuario, custodisce opere sacre di notevole pregio (statue lignee, tele e le reliquie di San Restituto martire donate da Maria Bronzini Greco, nobildonna materana). Nel 1930, la chiesa fu abbellita con le tempere di Salvatore Cozzolino, raffiguranti diversi momenti della vita e dei miracoli del Santo. In questa chiesa viene accolto il quadro della Madonna della Bruna il 2 luglio al termine la processione dei pastori.