Area industriale di Melfi al buio, Fiom Cgil: appello a Regione Basilicata, Protezione civile, Ispettorato del lavoro, Prefetto, Confindustria e Stellantis. Di seguito la nota integrale.
L’area industriale di Melfi va messa in sicurezza, troppi incidenti mortali e nulla è stato fatto.
Lo stato di abbandono dell’area industriale di Melfie il buio pesto in una zona frequentata da migliaia di persone con il rischio costante di ulteriori incidenti, dimostra l’indifferenza delle istituzioni sui problemi reali
La FIOM CGIL fa un appello a tutte le istituzioni locali e gli enti competenti affinché si realizzi un piano straordinario che possa concretamente e in tempi rapidi ripristinare la sicurezza pubblica delle lavoratrici, dei lavoratori e di tutte le persone che transitano nell’area industriale di Melfi.
Non siamo più disposti ad assistere al solito rimbalzo di responsabilità tra le istituzioni competenti e chi governa la Regione, oggi l’area industriale di Melfi non è ancora sicura, è in uno stato di abbandono terribile, manca ancora l’illuminazione, nonostante tante furono le promesse al momento dell’incidente mortale della lavoratrice dell’indotto Stellantis di Melfi.
La FIOM CGIL si rivolge alla Regione, alla protezione civile, all’ispettorato del lavoro, al prefetto, a Confindustria e a Stellantis perché bisogna intervengano urgentemente per garantire la sicurezza e la vita delle persone che si recano nei luoghi di lavoro e che hanno il diritto di ritornare a casa e dalle loro famiglie sani e salvi.
La segretaria regionale della FIOM CGIL Basilicata Giorgia Calamita, nel sostenere che “le lavoratrici e i lavoratori vanno rispettati”, rivendica la “necessità di investire sulla sicurezza delle persone perché questo è un diritto costituzionale, bisogna passare dalle promesse ai fatti, diversamente non ci fermeremo alle denunce, ma metteremo in campo ulteriori iniziative sindacali con il coinvolgimento di tutti i delegati e i lavoratori dell’area industriale di Melfi, affinché vengano predisposte tutte le misure necessarie a rendere sicura la vita delle persone”.