L’incontro “La lingua obliqua” con Roberto Francavilla ha concluso questa sera nel giardino del Museo Ridola di Matera la seconda edizione di “Scrittori allo specchio”, la rassegna dedicata ai capolavori della narrativa internazionale e ai loro traduttori.
La rassegna si è conclusa con un appuntamento dedicato al romanzo “Acqua viva” di Clarice Lispector, la più grande scrittrice brasiliana del ‘900.
L’incontro è stato introdotto da Genni Caiella.
A guidare il pubblico nell’informe universo femminile di Acqua Viva è stato il critico letterario Roberto Francavilla, traduttore del romanzo per Adelphi nel 2017.
Pubblicato per la prima volta nel 1973 e presto acclamato quale capolavoro in grado di elevare la letteratura brasiliana “ad un livello di universale perennità e perfezione”, il libro è un lunghissimo flusso di coscienza. Una confessione, le cui parole arrivano come águas-vivas (“meduse”) che “o ci bruciano o ci seducono”, in una narrazione sinestetica, in grado di risvegliare i sensi e impossibile da incasellare in definizioni o classificazioni di genere.
Roberto Francavilla è professore associato di Letteratura portoghese e brasiliana alla Scuola di Scienze umanistiche dell’Università di Genova, dopo essere stato per molti anni docente dell’Università di Siena e aver sviluppato progetti di ricerca per l’Instituto Camões e per la Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona. Ha pubblicato volumi e articoli sulle letterature e sulle culture lusofone. È traduttore di Clarice Lispector, José Saramago, Fernando Pessoa, Chico Buarque, João Guimarães Rosa. Ha collaborato in qualità di critico letterario con le pagine culturali di alcuni quotidiani, in particolare per Alias, supplemento del “Manifesto”.
Acqua viva «Da un mistero è venuta, verso un altro è partita. / Restiamo ignari dell’essenza del mistero» scrive Drummond de Andrade di Clarice Lispector. Ed è proprio in un misterioso universo personale – un universo labirintico e lacerato – che il lettore viene come risucchiato dalla voce, visceralmente femminile, che in queste pagine tenta di dire l’indicibile, di entrare in contatto «con l’invisibile nucleo della realtà». Attraverso uno sregolato, impetuoso flusso di coscienza la Lispector ci fa percepire, in modo quasi fisico, impressioni e visioni di travolgente intensità, usando una lingua che sembra inventare continuamente se stessa, il cui fascino risiede nella sua stranezza e le cui ferite sono il suo punto di forza. Testo estremo di un’artista estrema, Acqua viva costituisce il raggiungimento della maturità della sua autrice: un assolo ammaliante, in cui tornano i temi ricorrenti in gran parte dell’opera della Lispector – la natura e i suoi sfaccettati simbolismi, lo specchio e la rifrazione obliqua, il male e la morte, l’incomunicabilità fra amanti – spinti all’incandescenza, senza che mai, ai suoi incantesimi, ci sia dato sottrarci.
“Scrittori allo specchio” è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Matera, del Museo Nazionale “D. Ridola” (MNM) e del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MIBACT). Le registrazioni delle dirette sono disponibili sulla pagina facebook dell’associazione Amabili Confini e sul canale youtube.
La fotogallery dell’incontro con Roberto Francavilla per Scrittori allo specchio (foto www.SassiLive.it)