Il Direttore Generale F.F. della Asp Basilicata Luigi D’Angola partecipa a Tito all’inaugurazione della “Stanza Rosa”, un ambulatorio con strumentazioni fisiche per visite ginecologiche dedicate alle donne del territorio.
Un progetto valido, voluto dall’Amministrazione Comunale e su cui la Asp ha dato il via libera “per consentire nuove opportunità e favorire il benessere della comunità intera”.
La stanza è dotata di un ecografo di ultima generazione fornito dalla Fondazione Carical che ha condiviso un progetto fondamentale per la salvaguardia della salute femminile.
Fondamentale, è stato detto, è la prevenzione delle malattie femminili la cui diagnosi non sempre è accessibile economicamente a tutte le donne. Per cui le viste mediche si svolgeranno esclusivamente in forma gratuita.
La dottoressa Liliana Romano, coordinatrice dell’ambulatorio, accompagna un progetto che non si limita alle visite ginecologiche ma si affiancherà a tematiche che interessano anche la sfera intima e sessuale dei giovani e delle donne.
“Come azienda sanitaria- ha ribadito Romano- si è accettato di aprire un ambulatorio che rientra nell’ambito dei consultori e che si prende cura delle donne del territorio, consapevoli dell’importanza di prendersi cura della comunità intera”.
L’ambulatorio sarà gestito dalla Dottoressa Brigida de Santis in collaborazione con l’Assistente Sanitaria Michela Sapienza: le prenotazioni, per una volta al mese, saranno gestite dal consultorio di Potenza. Verranno accolte donne dall’età adolescenziale alle settantenni per prevenire l’insorgenza di malattie, pur se non sarà possibile ottenere la refertazione della visita ma verranno invece utilizzate cartelle cliniche che saranno utili a livello consultoriale per avere un quadro completo della situazione salutistica delle donne.
Per il Direttore D’Angola, sempre molto sensibile a tali tematiche che toccano la salute femminile e di genere, “bisogna considerare l’approccio alla malattia che è diverso se si tratti di un uomo o di una donna e che ha risvolti psicologici da attenzionare e comprendere”. La riflessione principale del Direttore Asp è che “si colgono azioni e occasioni per portare avanti iniziative di spessore che rivendicano il ruolo della rete dei consultori e dell’assistenza che, se pur risente di carenza di organizzazione, offre comunque un ventaglio di prestazioni non solo di approccio tecnico-professionale e medico, ma di aspetti generali legati anche ai disagi in ambito familiare”. Sulla prevenzione e sulla possibilità di attualizzare l’attività di screening sul carcinoma cervico uterino, D’Angola ha ribadito che “ci sono ritardi inevitabili dovuti al Covid ma che allo stato attuale si registra una ripresa sostanziale anche di quella che è la medicina di prossimità in cui l’Asp è all’avanguardia”. Quanto alle attività del consultorio e della ‘stanza rosa’ di Tito, il Direttore Asp ha concluso che “è ferma intenzione strutturare maggiormente l’ambulatorio con l’integrazione degli organici delle ostetriche e del personale medico ginecologico che sarà reclutato a breve dalla stessa Asp”.
Ott 06