Fornire alle scuole un’occasione per realizzare percorsi innovativi di ricerca-azione per aumentare le esperienze nella realizzazione di attività didattiche con le tecnologie nella dimensione delle competenze chiave di cittadinanza europea. E’ la mission del progetto “Labor – A scuola di futuro” dal 7 ottobre al centro di una serie di incontri a Potenza, all’interno del Polo bibliotecario. Nel corso della prima giornata, moderata da Anna Maria Gentile, ceo della consulting lucana Exeo Lab, soggetto tecnico del progetto, che supporterà il partenariato italiano e transnazionale per lo svolgimento delle attività, protagoniste sono state le scuole. Ad aprire i lavori Antonio Bernardo, Autorità di gestione Fesr 2014-2020 Regione Basilicata, e Debora Infante, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Potenza. Entrambi hanno portato il loro saluto complimentandosi per le finalità dell’evento. E’ stata, poi, la volta degli istituti scolastici coinvolti, cinque quelli italiani, il comprensivo “Castronuovo” di Sant’Arcangelo (Potenza), capofila del progetto, partner il comprensivo statale “L. Milani” di Potenza, quello di Miglionico (Matera), il liceo scientifico “G. Galilei” di Potenza e il comprensivo “Falcone” di Copertino (Lecce). Presenti alla due giorni anche rappresentanti di tre scuole estere, il Rhizo Lyceum di Olv Vlaanderen, in Belgio, e la scuola primaria “Panda” e la Scoala Gimnaziala “Avram Iancu” , entrambe in Romania. In queste giornate alcuni formatori del “Falcone” di Copertino ispireranno i docenti delle scuole lucane ed internazionali grazie alla loro vasta e profonda esperienza di scuola polo regionale del Movimento di Avanguardie Educative di Indire. ” Il metodo del learning by doing, è fondamentale per costruire processi di apprendimento che – ha spiegato Ornella Castellano, dirigente dell’istituto leccese – mediante procedimenti creativi comunicativi e fattivi, possano generare situazioni possibili e concrete”. Per Marcella Marsico, dirigente del comprensivo Milani del capoluogo lucano, il progetto rappresenta “una palestra di formazione sui saperi moderni, tra storia e passato per guardare oltre”. Soddisfazione è stata espressa anche dalla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Miglionico, Alma Tigre, che ha ricordato come “è importante puntare come scuola a contrastare il fenomeno dello spopolamento delle nostre aree più rurali, attraverso l’innovazione che inizia dalla formazione per confluire nel mondo del lavoro”. Del ruolo dei presidi ha parlato, invece, Lucia Girolamo, dirigente del liceo scientifico di Potenza, secondo cui, “non bisogna dimenticare che la scuola si basa sui docenti, i quali formano gli studenti i maniera consapevole e critica, avendo cura dello studente in qualità di persona, mente pensante”. Il progetto ha ricevuto apprezzamenti anche da Joos Van Cauwenberghe, del Rhizo Lyceum Olv Vlanderan, in Belgio, il quale ha collegato Labor al metodo del design thinking che viene impiegato nella scuola belga dove “l’innovazione, nel senso più profondo del termine, si attua grazie ai molteplici laboratori innovativi e tecnologici installati nella scuola”. Le scuole romene, la scuola primaria “Panda” e la Scoala Gimnaziala “Avram Iancu”, inoltre, hanno mostrato come l’innovazione incontra la tradizione. A conferma della buona riuscita dell’iniziativa, poi, l’annuncio della dirigente scolastica del comprensivo “Castronuovo” di Sant’Arcangelo, Michela Antonia Napolitano, capofila del progetto, d’accordo con le colleghe dirigenti lucane, di inserire una ulteriore visita studio, oltre a quella prevista in Romania, presso il RhizoLyceum in Belgio. “Creare un network e sinergie tra le scuole italiane e quelle transnazionali realizza uno degli scopi del progetto ‘Labor – A scuola di futuro’ – ha concluso Napolitano – sposando anche uno degli obiettivi specifici del Po Fesr 2014-2020, ossia quello di diffondere la società della conoscenza nell’ambiente scolastico per adottate approcci didattici innovativi”.
Ott 08