Operazione Dda-Carabinieri-Polizia su Sanità lucana, Bellitti (Fials): Prudenza e rispetto per gli indagati, ma bisogna rompere la cerchia dei soliti amici”. Di seguito la nota integrale.
“Quando si affrontano questioni giudiziarie che interessano le libertà e i diritti delle persone coinvolte nelle indagini la prudenza non è mai troppa. A maggior ragione quando un pezzo importante di questa inchiesta scaturisce dallo scontro tra la Giunta regionale, titolare del diritto di indirizzo “politico” della Sanità, e un direttore generale della maggiore azienda del sistema regionale, il San Carlo, che quegli indirizzi è chiamato ad attuare nel quadro della sua autonomia manageriale”.
Luciana Bellitti, segretaria regionale della Fials, riflette sull’ultimo scandalo del sistema sanitario lucano.
“Il rapporto – commenta la responsabile del maggior sindacato autonomo del comparto – tra politica e management sanitario è materia complessa e delicata. Nella nostra visione autonoma tali questioni non ci riguardano direttamente. Ma siamo sempre pronti a discendere in campo non appena disaccordi, contrasti, distrazioni o sciatterie tra le due parti mettono in discussione i diritti dei lavoratori e la qualità del servizio per i cittadini, come abbiamo fatto e continueremo a fare. E’ quindi il caso di ricordare che le prime decisioni sull’ospedale unico di Lagonegro risalgono alla giunta Bubbico e quindi il caso si trascina ormai da un ventennio, in cui si sono succeduti altri tre governatori”.
“Nel corso degli anni – ricorda Bellitti – a partire dall’inizio del secolo, grandi inchieste si sono dispiegate con enorme clamore mediatico ma scarsi esiti giudiziari. Quelle vicende hanno generato paralisi del sistema, grandi sofferenze umane, disagi evidenti per i cittadini ma poi la montagna ha spesso partorito un topolino. Eppure non dobbiamo nascondere la testa sotto la sabbia. Pur senza dimostrare condotte penalmente rilevanti, gli ingenti materiali investigativi, le intercettazioni e i documenti sequestrati, hanno spesso evidenziato uno stile amministrativo squilibrato, disposto discrezionalmente a favorire la cerchia dei soliti noti, orientando risorse, consentendo benefici o negando legittime e opportune richieste dei lavoratori a seconda dei casi”.
“Nella nostra azione quotidiana sindacale – conclude la segretaria regionale della Fials – un pezzo importante è dedicato alla vigilanza su questo fronte. Non passa giorno senza che ci tocchi segnalare favori o distrazioni, condotte omissive o molto intraprendenti che sono fonte di insoddisfazione e di stress per la gran parte dei lavoratori, esclusi dalla condizione di beneficati. E questo rappresenta un secondo, grave danno per il sistema sanitario e per la qualità del servizio pubblico, danneggiato da lavoratori frustrati e demotivati. Le nostre segnalazioni rimbalzano sistematicamente contro un muro di gomma. Ma non ci scoraggiamo. Su questo passo il nostro impegno non recederà di un millimetro e continueremo la sfida quotidiana a tutela dei lavoratori, dei cittadini utenti e dello stesso sistema sanitario regionale, che ci sta tanto a cuore, proprio perché si regge sul lavoro e sulla dedizione di decine di migliaia di lavoratori one