Sono 15.089 i nuovi contagiati da Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 34.444), secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 51 (ieri ne erano state notificate 41). Il tasso di positività è del 18,1% (ieri era il 20,2). I tamponi molecolari e antigenici effettuati sono 83.426 rispetto ai 170.238 del giorno precedente. In aumento ricoveri (+288) e intensive (+5).
Il vicegovernatore friuliano: “Non sottovalutiamo l’aumento dei casi”
Sui dati che indicano un rialzo dei contagi in Friuli Venezia-Giulia “non bisogna creare allarmismi ma allo stesso tempo non bisogna sottovalutare un fenomeno che si sta ripresentando”, come atteso, con l’arrivo della stagione fredda. Lo ha detto il vicegovernatore della Regione, Riccardo Riccardi.
Bassetti: “In ospedale vaccinati 8-10 mesi fa, accelerare con con quarta dose”
“Bisogna accelerare con le quarte dosi per over 65 e fragili. Sono ancora troppo poche. Iniziano ad arrivare in ospedale, con forme anche impegnative, le persone, anziane e fragili, che hanno fatto terza dose oltre 8-10 mesi prima. Non serve vaccinare i 20enni oggi”. Lo scrive su Twitter l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova.
Un modello per predire varianti con resistenza
Una delle domande più insidiose nell’ambito del trattamento terapeutico antivirale di SARS-CoV-2 è relativa a quanto gli attuali farmaci in uso possano essere efficaci sulle nuove mutazioni che la “macchina virale” potrebbe mettere in campo nel corso del tempo. Per rispondere al quesito il gruppo di ricerca internazionale coordinato dalla prof.ssa Dorothee von Laer della Divisione di Virologia della Innsbruck Medical University ha pensato di precorrere i tempi andando a costruire in laboratorio tutte le possibili variazioni (mutazioni) di una delle proteine bersaglio di una importante famiglia di farmaci antivirali contro la proteasi principale del virus, denominata 3CLpro. L’efficacia dei farmaci in uso, come nirmatrelvir o ensitrelvir, è stata quindi determinata sperimentalmente per anticipare quali, tra le possibili nuove mutazioni, potrebbe ridurre o eliminare la loro efficacia terapeutica.