Riportiamo di seguito il testo della Lettera Aperta del Forum delle Associazioni Familiari sul tema della violenza sulle donne, testo che sono stati invitati a sottoscrivere a livello regionale e nazionale le Associazioni.
Appello delle donne e degli uomini del Forum Famiglie
Di fronte alle violenze fisiche e culturali che da molti mesi si perpetuano in Iran nei confronti delle donne, la comunità delle donne e degli uomini delle nostre associazioni aderenti al Forum delle Famiglie è unanime nel deplorare questicomportamentiedinvitaistituzioni,comunitàreligioseeassociazioniasottoscrivereilnostro appello per sostenere la fine di questi atti che offendono la dignità e la libertà delledonne.
È importante condurre insieme – uomini e donne – questa battaglia per un vero cambio culturale.
Donne iraniane, non siete sole!
Non si può essere arrestate, per poi morire, a causa di una ciocca di capelli fuori posto sotto il velo. Non si può essere vittime, ancora oggi, di matrimoni forzati (profondi e sofferenti, da far venire i brividi, sono gli occhi delle spose-bambine), stupri impuniti. E’ intollerabile essere schiave di lavori disumani, di tratte; non si può essere condannate “all’analfabetismo”. Tante e troppe sono le discriminazioni, gli abusi e le ingiustizie che nell’epoca attuale molte donne in diverse parti della Terra subiscono sulla loro pelle silenziosamente.
Se da un lato nei paesi civili sempre più donne faticosamente e meritatamente conquistano ruoli di prestigio e riescono ad occupare spazi che fino a pochi anni fa erano riservati ai soli uomini, dall’altro diversi sono i Paesi in cui anche solo la strada verso la conquista della libertà, del rispetto e della tutela dei diritti del mondo femminile è totalmente al palo.
Il grido di dolore che si è levato in questi giorni tra le donne e gli uomini iraniani mobilitatisi perfarascoltarelalorovocediprotestadopolamortedellaventiduenneMahsaAminiègiuntofino a noi, togliendoci il fiato: colpiscono profondamente le immagini di ragazze e giovani che, letteralmente stremate da una irragionevole compressione dei loro diritti, sfidano il regime per il sacrosanto riconoscimento delle loro libertà. Tocca e commuove, soprattutto, il loro grande coraggio di rischiare persino la vita. E il pensiero va ad Alessia Piperno, la nostra connazionale arrestata e a tutti coloro che si sono uniti a sostegno delle iraniane. No, non si può restare a guardare.
Nel momento in cui osserviamo una nostra figlia studiare, lavorare, formarsi, esprimere desideri e aspettative, parlare di futuro, sognare, vestirsi liberamente, pensiamo che contemporaneamente ci sono luoghi in cui molte sono le donne a cui anche il solo decidere “cosa indossare e come” è negato e a loro va tutto il nostro sostegno, la nostra solidarietà.
Ci uniamo, dunque, al coro di appelli che si stanno susseguendo in questi giorni per chiedere a gran voce il riconoscimento e la tutela della libertà di queste donne,cittadine degne del mondo come noi e come noi, quindi, con il diritto di esprimersi, realizzarsi e formarsi in alleanza con l’universo maschile. Chiediamo che il dialogo tra le parti e l’ascolto dei giovani manifestanti prendano il posto delle ostilità, della violenza, della chiusura; auspichiamo che a livello internazionale si cooperi affinché queste nostre madri, sorelle, figlie abbiano la possibilità di contribuire a costruire, attraverso idee, conoscenze, talenti ed azioni, un mondo migliore.