“Dopo essere stati sbeffeggiati dalla grande stampa nazionale (tutti ricordano il titolone del Corriere della Sera “Nella Basilicata del petrolio il pieno gratis ai cittadini”) adesso, se fosse confermata la notizia che il Tar del Lazio si appresta a bloccare la seconda tranche del “bonus carburanti” a vantaggio dei veneti, corriamo il rischio di una nuova campagna di derisione delle nostre comunità”. A sostenerlo è il presidente del gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto.
“Più che interessato al nuovo ricorso al Consiglio di Stato da parte della Regione Basilicata, come è accaduto già in altra occasione sempre nei confronti del Tar del Lazio, e quindi – aggiunge – più che appassionato ad interpretazioni giuridico-costituzionali sulla titolarità e sulle quote di spartizione dell’elemosina del Ministero per lo Sviluppo Economico, penso a quella che si conferma come una vicenda diventata l’autentica farsa della gestione del petrolio lucano. E se questa volta è persino un esponente del Pdl (Gianni Rosa), vale a dire di quel partito che ha ricoperto i muri dei comuni della regione con manifesti inneggiati al “ grande risultato “ della card carburanti, a rigettare la difesa d’ufficio della stessa card-elemosina, mettendola in discussione, spingendosi oltre sino a criticare, per la prima volta dal versante Pdl, il Memorandum sul petrolio, forse è veramente arrivato il momento di stoppare tutto e riflettere”.
“Più volte – dice Benedetto – ho dimostrato, dati alla mano, che non solo il vantaggio del nostro petrolio è maggiore per l’economia tarantina (le ricadute per i servizi di operazione, tecnico-nautici, portuali e, infine, commerciali e professionali, per una nave di 100mila tonnellate, per 4-5 giorni di sosta, ammontano a 60mila euro) ma che lo svantaggio della Basilicata rispetto alle altre regioni ci fa uscire dall’Obiettivo 1 e quindi ci colpisce due volte per effetto dell’operazione di rimodulazione dei fondi Ue che è alla base del cosiddetto Piano anti-povertà del Governo con il rastrellamento di fondi europei già destinati alla Basilicata come ad altre Regioni del Sud. E’ inutile continuare a girarci intorno: o la questione della gestione del petrolio si affronta con una strategia complessiva e definitiva oppure – continua Benedetto – dovremo accontentarci delle elemosine di Governo, Ue e petrolieri, che da una mano erogano spiccioli e dall’altra se li riprendono con gli aumenti sul costo alla pompa.
E se non riusciamo come Governo Regionale a fare meglio che incassare le royalties così come da accordi pregressi che perlomeno parte di esse venga destinata a investimenti formativi sui nostri abitanti, una formazione specialistica indiscutibile che consenta loro di trovare occupazione nel settore dell’estrazione nella loro terra, ancora martoriata dall’emigrazione. Il settore ha ampi margini di sviluppo, anche in termini di filiera e sono convinto che attraverso un partenariato pubblico-privato ed una efficiente cabina di regia con l’Eni si possano trovare le soluzioni che tutti si attendono, in termini di crescita del Pil e di sostenibilità, non solo ambientale ma anche occupazionale. Al 2015, e cioè al raddoppio della produzione, dobbiamo arrivare già preparati, con risorse professionali capaci e di valore, in grado di entrare a far parte dei cicli produttivi. Questo significa – conclude Benedetto – che il Memortandum non è più un tabù da non infrangere”.
REPLICA DI INSIEME PER LA RINASCITA AL CONSIGLIERE REGIONALE IDV NICOLA BENEDETTO.
Apprendiamo con piacere l’interesse mostrato dal Presidente del gruppo consiliare IdV alla Regione Basilicata, Nicola Benedetto, sulla questione del petrolio lucano.
In particolare, nel suo ultimo intervento, si è occupato dell’aspetto economico legato alle attività petrolifere accennando, ancora una volta, al Memorandum tanto criticato dai cittadini lucani.
Ci deludono, tuttavia, i mancati riferimenti alle vicende ambientali che tanto preoccupano la società civile.
Proprio in questi giorni un grave atto ha scosso cittadini, movimenti ed associazioni: la condanna di Giuseppe Di Bello dell’Ehpa ed il rinvio a giudizio del leader radicale Maurizio Bolognetti.
La loro unica colpa è di aver denunciato il grave inquinamento delle acque del Pertusillo con l’ausilio di foto, filmati ed analisi effettuate privatamente e con rigoroso metodo scientifico.
Politica e Magistratura, anziché ringraziare ed indagare sulle cause e sui colpevoli dell’inquinamento, hanno rispettivamente denunciato e condannato chi dedica la propria vita alla tutela del territorio e della popolazione lucana.
Una situazione che il consigliere Benedetto sicuramente conosce avendo gentilmente partecipato alla manifestazione “Mo Basta” del 25 febbraio a Potenza, organizzata proprio dall’Ehpa.
Riteniamo che, in una regione con un tasso di tumori superiore alla media nazionale, sia oggi più importante parlare di diritti inviolabili come quelli della salute, della democrazia e della giustizia.
Il tema “lavoro e petrolio”, seppur importante, lo rimandiamo alle prossime campagne elettorali.
Ricordiamo che la denuncia nei confronti di Di Bello e Bolognetti è stata avanzata dall’ex Assessore regionale all’Ambiente Vincenzo Santochirico (PD), oggi consigliere della stessa maggioranza cui fa parte Nicola Benedetto.
In virtù dello scandaloso silenzio delle istituzioni e della politica in merito a questa vicenda chiediamo al consigliere Benedetto quanto segue:
• L’opinione propria e del gruppo IdV sulla condanna inflitta a Di Bello e sul rinvio a giudizio di Bolognetti;
• L’opinione propria e del gruppo IdV sulla denuncia portata avanti da un consigliere “democratico”, della vostra stessa maggioranza, nei confronti di cittadini privati in barba ad ogni principio democratico ed alle convenzioni di Aarhus;
• L’opinione propria e del gruppo IdV sull’inquinamento delle acque del Pertusillo reso pubblico grazie ai dati forniti da Di Bello e Bolognetti;
• Eventuali proposte da portare in consiglio regionale per garantire ai cittadini lucani il diritto alla salute.
Insieme per la Rinascita Sez. Basilicata
La regione più povera d’Italia che si trastulla per qualche Euro di benzina in omaggio a fronte di miliardi prelevati dalle compagnie petrolifere? Anche senza il Tar del Lazio, facciamo già ridere!
Ma scusate, perche’ non si fa una mobilitazione generale di tutta la popolazione lucana bloccando le estrazioni petrolifere fin che non ci danno il nostro dovuto?
Ma Benedetto non fa parte della maggioranza in Regione???? Scusate la frase qualunquista, ma mi fanno tutti schifo ormai!
da vomito politici lucani e non.. tutti al rogo per me!! basta!!
sono totalmente incompetenti e sempre più impegnati a promuovere se stessi .. !! in una parola sola… “scandalosi” !!!!
HO L’IMPRESSIONE CHE IL POPOLO LUCANO HA UN “GRILLO” PER LA TESTA….TEMO CHE IN TANTI SI STIANO PENTENDO DI AVERLI VOTATI…CERTO VOTARE POI UN PRESIDENTE DELLA REGIONE POTENTINO PER LA SECONDA VOLTA E’ VERGOGNOSO PER I “PASTORI” MATERANI…E’ COME SBATTERE DI TESTA AD UN PALO E RIPROVARCI CON GUSTO UNA SECONDA VOLTA…COMPLIMENTI A TUTTI I MATERANI PER AVER ELETTO UN PRESIDENTE POTENTINO E UN SINDACO NON DI MATERA…IL PEGGIO CHE POTEVAMO FARE E’ QUESTO…ORA NON LAMENTATEVI….