Commissariamento Crob, Cgil Basilicata: “Una soluzione di facciata, un altro tassello al quadro di agonia che vive la sanità lucana. Urgente un tavolo sulla sanità a partire dall’Irccs Crob di Rionero”. Di seguito la nota integrale.
Dopo mesi di stallo nei quali abbiamo denunciato la grave situazione nella quale versa l’Irccs Crob di Rionero, la giunta regionale tira fuori dal sacco la soluzione del commissariamento dell’istituto con la nomina a sorpresa di Sabrina Pulvirenti, già direttrice generale dell’Asm. Di fronte all’assenza, protratta per mesi per motivi di salute del direttore generale, alla fuga del direttore sanitario a maggio e del direttore scientifico a settembre – unico superstite il direttore amministrativo – la giunta regionale solo oggi si accorge che è necessario garantire all’istituto una “concreta direzione”, più preoccupata dell’eco mediatica dei ritardi e delle difficoltà di funzionamento del Crob che non di garantire l’effettività del diritto alla salute dei lucani.
Una soluzione di facciata, che pone dubbi sulla sussistenza stessa dei presupposti del commissariamento ai sensi della legge regionale 39 del 2001, se si pensa che la commissaria Pulvirenti certo non brilla per i risultati raggiunti alla direzione dell’Asm di Matera. La paralisi dell’Azienda sanitaria del materano, ormai incancrenita, è sotto gli occhi di tutti e ha portato a una grande mobilitazione indetta dalle organizzazioni sindacali lo scorso 3 settembre.
La risposta della Regione alle denunce dei sindacati e dei cittadini quale è stata? L’attribuzione di un “incarico onorario” a chi ha già ampiamente dimostrato, a nostro avviso, la propria inadeguatezza gestionale, senza contare i dubbi sulla piena legittimità del conferimento di entrambe le cariche e della possibilità del concreto esercizio delle stesse. Quale è il disegno che la Regione ha sul futuro dell’istituto oncologico non è dato sapere, ma se stiamo alle scelte e alle modalità con le quali queste vengono attuate sembra aleggiare lo spettro di uno smantellamento.
Con questa nomina si aggiunge un altro tassello al quadro di agonia che vive la sanità lucana, depauperata dei vertici direzionali delle sue aziende sanitarie. Un quadro desolante, certificato dalla incapacità di dare stabilità e continuità alla governance della sanità regionale visto che contestualmente al commissariamento del Crob la giunta ha conferito l’incarico di direttore generale del dipartimento Salute e politiche della persona in via transitoria, fino al 31 ottobre.
Si continua a trattare la sanità guardando strabicamente alle singole emergenze, di fatto generate dalla totale assenza di una programmazione a monte. Una rincorsa a tamponare emorragie.
La sanità appartiene a tutti i lucani, basta utilizzarla quale campo di posizionamento come si giocasse a risiko. Non si gioca con la pelle dei lucani. Torniamo a chiedere l’apertura di un tavolo sulla sanità a partire dall’Irccs Crob di Rionero.