Allegretti (Spi Cgil): “Finalmente una risposta alle nostre richieste. Ora però bisogna vigilare perché il disegno di legge approvato nell’ultimo Consiglio dei ministri prosegua il suo iter e i territori siano in grado di recepirlo. Il governo regionale riapra il confronto con le parti sociali”- Di seguito la nota integrale.
Sanità territoriale e di prossimità, semplificazione e riorganizzazione dell’accesso ai servizi socio-assistenziali, riforma delle Rsa, strumenti per la domiciliarità e in favore dell’invecchiamento attivo. Sono i punti della legge sulla non autosufficienza degli anziani approvata dall’ultimo Consiglio dei ministri del governo Draghi, frutto della lunga battaglia dei sindacati dei pensionati. “Finalmente si dà una riposta alle nostre richieste – afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Nicola Allegretti – ma è ovvio che la legge, senza l’impegno dei territori, non troverà piena applicazione.
Con la legge – continua Allegretti – la condizione degli anziani viene messa al centro per non lasciarli più soli al proprio destino e per dare un sostegno concreto a milioni di famiglie su cui per troppo tempo è stato scaricato il peso, spesso insostenibile, della cura dei propri cari. Senza la determinazione e il massimo sforzo, anche di mobilitazione, messo in campo in questi anni dai sindacati dei pensionati questo risultato non sarebbe stato raggiunto. Abbiamo detto a lungo che il paese aveva fortemente bisogno di questa riforma, per cui non possiamo essere che soddisfatti per il risultato raggiunto. Ora, però, non solo bisognerà rispettare i tempi per l’approvazione definitiva della riforma e dei decreti attuativi ma bisognerà creare le giuste condizioni affinché tutti i territori siano in grado di garantire quanto previsto.
A tal fine, non solo vigileremo perché nuovo governo e parlamento portino a termine la riforma – continua Allegretti – ma chiediamo nuovamente al governo regionale della Basilicata di finanziare la legge regionale 29 del 2017 in materia di promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, rimasta disapplicata, e di avviare il confronto per arrivare all’approvazione di un Piano regionale della non autosufficienza e alla creazione di un fondo regionale, integrativo di quello nazionale.
Nella seduta del 3 agosto scorso la Conferenza unificata Stato-Regioni è stata sancita l’intesa sul Piano nazionale per la non autosufficienza e riparto del Fondo per il triennio 2022- 2024 e in data 10 settembre il ministro del Lavoro, Andrea, Orlando ha firmato la proposta di decreto che ha adottato il nuovo piano nazionale sulla non autosufficienza 2022-2024.
Alla luce degli ultimi sviluppi, dunque – conclude Allegretti – è necessario ora più che mai riaprire il confronto con il governo regionale e affrontare le tante questioni irrisolte, dallo stato di attuazione dei piani intercomunali socio sanitari e socio assistenziali per Ambiti Territoriali alla regolamentazione dell’accreditamento delle strutture residenziali per anziani o che comunque svolgano servizi e attività socio sanitarie e socio assistenziali, al piano per lo smaltimento delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie”.