Cia-Agricoltori: sovranità alimentare a partire dal contrasto della speculazione dei prezzi e nella catena del valore alimentare a perdere non siano sempre gli agricoltori. Di seguito la nota integrale.
Non c’è solo – come segnalato nelle scorse settimane – l’uva da tavola pagata ai produttori del Metapontino tra 50 e 55 centesimi al chilo e rivenduta sui banchi a 3 euro al chilo (+500%), ma le mele golden (+442%) dagli 0,43 del campo ai 2,33 euro/kg al consumo, la melanzana tonda (+299%) da 0,86 a 3,43 euro/kg. Seguono le pere williams (+293%) da 0,71 a 2,79 euro/kg, i finocchi (+280%) da 0,88 a 3,34 euro/kg, la lattuga romana (+263%) da 0,82 a 3 euro/kg, i cavolfiori (+155%) da 1,11 a 2,83 euro/kg e la zucchina scura (+125%), che arriva sullo scaffale a 3,55 euro/kg partendo dagli 1,58 euro dell’azienda agricola. Secondo la Cia-Agricoltori la sovranità alimentare – obiettivo del nuovo Governo Meloni con la nomina dell’on. Francesco Lollobrigida a nuovo Ministro e il cambio di nome del Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare – si realizza a partire dal contrasto della speculazione dei prezzi e facendo in modo che nella catena del valore alimentare a perdere non siano sempre gli agricoltori. Se il valore aggiunto agricolo è il saldo tra la produzione e i consumi intermedi, sarà sempre più difficile per i produttori continuare a coltivare la propria terra. L’ortofrutta italiana sconta ancora un forte gap infrastrutturale, con criticità nella logistica e nelle fasi di stoccaggio e distribuzione. Rilevanti le ripercussioni sui consumi di ortofrutta nelle famiglie, che registra una variazione del -10% negli ultimi 12 mesi. Ma è anche allarme deflazione per gli agricoltori, che si vedono riconosciuti prezzi troppo bassi rispetto ai forti aumenti dei costi di produzione.
Cia ricorda che solo per remunerare i costi di trasporto e distribuzione viene destinato il 41% del prezzo pagato dal consumatore finale. Per riequilibrare la catena del valore e potenziare il mercato interno, occorrono dunque una maggiore aggregazione fra produttori e un “patto di sistema” più equo, moderno ed efficiente con tutti i soggetti del sistema ortofrutticolo, utile anche per rispondere alle sfide economiche e ambientali legate al Green Deal europeo, che richiedono sempre maggiori standard di sostenibilità. La recente apertura a Villa d’Agri di una Bottega di mercato contadino è una prima risposta al contenimento dei prezzi per i consumatori oltre che di ortofrutta a km zero.
Da Cia intanto auguri di buon lavoro al Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e a tutta la squadra Governo presieduta da Giorgia Meloni, prima donna Presidente del Consiglio della storia d’Italia.
”Auspichiamo che il nuovo Governo dia al settore agricolo il giusto peso nella vita del Paese. I gravi problemi economici che stanno investendo l’Italia non risparmiano l’agricoltura anzi, è proprio questo settore –rileva il Presidente Cia, Cristiano Fini– che sta pagando uno dei prezzi più alti, stretto tra gli aumenti delle materie prime e dell’energia e dal contrasto degli aumenti per i consumatori. Se si ferma l’agricoltura si rischia, infatti, di far frenare tutta la filiera agroalimentare del Made in Italy. Occorre, dunque, una politica forte a Bruxelles che contrasti, in primis, l’introduzione di uno strumento inutile e dannoso come il Nutriscore. Nel solco della transizione ecologica Cia chiede, inoltre, che non si penalizzi il solo settore agricolo, come rischia invece di avvenire con la proposta di regolamento Ue sui fitofarmaci, che noi bolliamo come inaccettabile”.
Cia-Agricoltori Italiani è pronta a collaborare su questi temi e sull’indispensabile difesa delle aree interne del Paese, che sono bacino di un’agricoltura di qualità e hanno bisogno di risorse e investimenti per non spopolarsi.