Sabato 4 novembre 2022 alle ore 20 nella splendida cornice monumentale della Chiesa Madre “ S. Maria Assunta” di Spinoso è in programma il concerto “Stabat Mater” di Pergolesi eseguito dall’Orchestra Sinfonica Bruzia, diretta dal M° Pasquale Menchise con i solisti Sarah Baratta ed Antonella Carpenito. Il concerto che fa parte della produzione artistica inserita nella Stagione Concertistica dell’ Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata. Ingresso libero.
Quest’anno le Celebrazioni del 4 Novembre hanno purtroppo un sapore diverso ed inaspettato. In Europa si è riaffacciata la brutalità della guerra con lo strascico di lutti e devastazioni e per questo motivo l’Amministrazione Comunale di Spinoso vuole celebrarela memoria di tutte le vittime del conflitto in corso con un concerto, al termine delle celebrazioni di rito, che ci ricordi di quanto sia necessario rimarcare in modo forteil dovere di concorrere alla ricerca della Pace tra i Popoli.
La scelta dello “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi non è casuale. Nessuna pagina musicaledella storia della musica sacra riesce come l’opera del musicista di Jesi, seguendo la teoria degli affetti,a suscitare nell’ ascoltatore un profondo coinvolgimento emotivo. La sofferenza personale, il rendersi conto della fragilità della vita umana di fronte al mistero della morte, gli diedero modo di elaborare una pagina struggente, meravigliosa, che tratteggia il dolore più terribile che un essere umano possa provare, quello di una madre che assiste alla morte del proprio figlio. “Stabat Mater dolorosa, iuxtacrucem lacrimosa, dum pendebatFilius”, è l’ incipit della preghiera attribuita a Jacopone da Todi che apre l’opera, che cala l’ascoltatore immediatamente nella dimensione accorata della Madonna inginocchiata ai piedi della croce, come in una tragedia greca, Un canto che coinvolge non solo per l’aspetto drammatico, ma che è anche capace di raffigurare le emozioni della figura materna, non solo il suo dolore, ma anche la tenerezza, il desiderio di soccorrere quel figlio che sta per perdere la vita e l’ incapacità lacerante di riuscire a fare qualcosa per evitarlo.
Ed il pensiero porta immediatamente alle madri ukraine ed alle madri russe che piangono i loro giovani figli caduti nell’ aberrazione bestiale di una guerra che riporta l’ Europa pericolosamente indietro nel tempo.
“Quando finisce una guerra, gli uomini perdono la vita. Le donne perdono tutto il resto” dice Natalie Haines ne “Il Canto di Calliope”, senza distinzione; sono madri, spose accomunate da un dolore straziante.