Lunedì 7 novembre partono i primi licenziamenti dei lavoratori di Futura Ambiente, Ex Giuzio, a causa della scelleratezza e della irresponsabilità di un sistema politico e datoriale che è difficile riscontrare altrove. La scelleratezza di costoro la pagano letteralmente i lavoratori, licenziati, gettati via nell’ingrasso delle liste della Naspi e dunque della disoccupazione. Tutto ciò nel silenzio di costoro, un silenzio che rappresenta il valore della classe politica e datoriale. Non si ha il coraggio di convocare un incontro perché la realtà in questa vertenza è che, a parte i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali di FIM e UILM, nessun altro vuole mostrare il proprio viso: il viso della responsabilità o meglio in questo caso della irresponsabilità.
Una riforma regionale che era necessaria, visto il disastro dell’ASI, ma che, in circa due anni dalla sua emanazione, non ha trovato una strutturalità nel passaggio di consegne tra soggetti pubblici, ASI ad APIBAS.
Chi paga tutto ciò? Nessuno di costoro pagherà, pagheranno i lavoratori, con il proprio posto di lavoro, con la propria dignità ed ovviamente con il proprio salario.
Siete degli irresponsabili che dovranno necessariamente spiegare, non solo all’opinione pubblica, ma agli organi competenti la scelleratezza, la irresponsabilità nel governare il valore del bene comune.
Confidiamo ancora nel senso delle istituzioni, e questo è un ulteriore appello a Sua Eccellenza il Prefetto, affinché convochi tutte le parti in causa a partire dalla Regione Basilicata, dall’Asi, dall’Apibas, da Futura Ambiente e da tutti coloro i quali sono coinvolti in questa drammatica vertenza.
Mancano 72 ore al licenziamento di questi lavoratori e chiediamo umilmente, e scusandoci anche delle parole, una attenzione maggiore da parte delle istituzioni coinvolte perché la convocazione di un tavolo è un nostro diritto ed auspichiamo ancora che mettere tutti questi soggetti allo stesso tavolo possa consentire di trovare una possibile soluzione che eviti il licenziamento e che garantisca ai nostri lavoratori il diritto al lavoro.
È follia pura che in un paese come l’Italia le aree industriali della Provincia di Potenza siano abbandonate, sia per quanto riguarda le attività di manutenzione del verde, l’illuminazione ed il servizio di sorveglianza…. e poi semmai si ha anche il coraggio di piangere i possibili morti: i lavoratori brancolano nel buio, come successo purtroppo, circa un anno fa, alla nostra cara collega Rossella.
È follia pensare di poter continuare ad andare avanti in questa maniera e come Organizzazioni Sindacali, insieme alla RSU ed ai lavoratori, denunceremo, come stiamo facendo da tempo, agli organi competenti la situazione perché non siamo stati e non saremo mai complici della vostra insensibilità ed irresponsabilità.
Chiediamo ancora una volta al Presidente Bardi di intervenire attraverso atti di responsabilità che consentano, anche in maniera transitoria, il prosieguo delle attività fin quando non si concretizzerà davvero il passaggio di consegne tra ASI ed APIBAS.