Summa (Cgil Basilicata): “Il governo regionale apra subito un confronto con tutte le parti sociali affinché si metta in sicurezza il nostro sistema produttivo che rischia di collassare per effetti del caro energia”. DI seguito la nota integrale.
“In questo momento di grave crisi economica e sociale, occorre che il governo regionale apra subito un confronto con tutte le parti sociali affinché si metta in sicurezza il nostro sistema produttivo che rischia di collassare per effetti del caro energia”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Serve un piano di emergenza sociale che dia risposte e sostegno alle famiglie e allo stesso tempo un fondo specifico che sostenga il nostro sistema produttivo dagli effetti del varo energia” precisa Summa, che aggiunge: “Non c’è più tempo. Si prenda esempio dalle altre regioni del nostro paese che hanno destinato ingenti risorse per affrontare una crisi economica di tale portata. Rispetto alla crisi che attanaglia l’intero sistema paese, la nostra regione dispone di risorse finanziarie aggiuntive derivanti dalle compensazioni ambientali e dal gas che non dovrebbero essere disperse in interventi a pioggia, ma rappresentare un’opportunità per contrastare gli effetti di una recessione in corso.
Bisogna seguire la strada dell’Europa – riprende il segretario generale della Cgil Basilicata – Draghi al termine dell’ultimo Consiglio europeo si è detto fiducioso e soddisfatto per l’accoglimento delle proposte dell’Italia: price cap, sostegno alle famiglie e alle imprese vulnerabili, un fondo comune, tassazione degli extraprofitti. Serve un piano di investimenti strategici per salvaguardare i posti di lavoro in essere – conclude Summa – e che sia in grado di attrarre investimenti nella produzione della filiera dei componenti delle energie alternative: dai pannelli fotovoltaici alle pale eoliche, dalle batterie alle colonnine elettriche, alle nuove componentistiche dell’idrogeno. Un piano che, come più volte ribadito, preveda da subito l’istituzione di un fondo regionale per la transizione ecologica, un Recovery Fund necessario per sostenere i salari e i settori produttivi, così da salvaguardare l’occupazione e ammortizzare le conseguenze della perdita di posti di lavoro. Lo stesso fondo dovrebbe prevedere una dotazione finanziaria finalizzata a integrare la retribuzione della cassa integrazione e degli altri ammortizzatori sociali a copertura del 100% dello stipendio. Questa è una misura ancora più necessaria in questo periodo di crisi in cui si sta assistendo a un crollo repentino del potere di acquisto”.