Il libro “Lucanità Saracena tra Poesia e Fotografia” di Prospero e Valerio Cascini ha conquistato l’anima della comunità.
Si è svolta a Castelsaraceno, presso il Museo della Pastorizia, in una sala gremita e attenta, la presentazione del libro “Lucanità Saracena tra Poesia e Fotografia” di Prospero e Valerio Cascini.
I lavori sono stati coordinati dal giornalista Rai, Eugenio Montesano, che ha ricordato i legami affettivi che lo legano a Castelsaraceno ed anche la specificità dell’opera, che racconta il trascorso e il presente attraverso la poesia e la fotografia, questa, come poesia muta ma efficace.
Il sindaco Rocco Rosano ha portato il saluto dell’amministrazione che- ha ricordato- ha concesso il Patrocinio all’Opera.
Ha insistito sulla poesia come viatico perché la nostra Comunità possa sempre di più divenire un attrattore turistico e culturale.
Il parroco don Vincenzo Iacovino nel suo saluto ha ricordato il valore alto della Poesia ed anche la sua particolare sensibilità che deriva dall’essere quasi coetaneo con i due autori ed avere, pertanto, tanti ricordi in comune.Ida Iannella, presidente dell’associazione culturale Planula, si è soffermata, in primis, sulle finalità dell’associazione stessa e sulla volontà di incidere sul tessuto “umano” della comunità.
Ha ribadito anche i rapporti di amicizia che la legano agli autori oltre alla qualità dell’opera come ponte tra passato e presente.Feliciana De Lorenzo, presidente della locale Proloco, ha portato il saluto della associazione e la disponibilità a farsi carico di altre iniziative a favore della crescita culturale del nostro paese.
Le relazioni squisitamente tecniche sono state svolte dalla professoressa Armenti, storica locale, e dall’avvocato Grande, umanista.
Teresa Armenti si è soffermata sulla preziosità dell’opera e sulla accuratezza editoriale.Ha evidenziato l’amore per la poesia e per il proprio paese da parte dei due autori,che usano linguaggi differenti nelle poesia stessa.
L’impianto poetico identifica ciascuno: uno lieve.icastico,efficace.l’altro ironico, brioso, emozionante, perché scritto in vernacolo.
I due cugini vengono avvicinati alle figure di Scotellaro e Sinisgalli ,che diceva, quest’ultimo, “Lucano si nasce e si resta”.
L’umanista Michele Grande, autore di una notevole introduzione al testo, ha parlato anche del Valore Didattico del libro e dei suoi studi di comparazione tra il dialetto castellano e quello cosentino.
E’ entrato nello specifico riferendosi ad alcune poesie dialettali ed alcune in lingua evidenziando la continuità Eroica tra i tratti del passato e l’attualità Emotiva,anche come ricerca di emozioni, ricordi e comuni esperienze.
L’editore Monetti ha riferito dei suoi ottimi rapporti professionali con i due autori e si è soffermato sulla disponibilità del sindaco Rosano a concedere il patrocino al libro ed anche ad altre manifestazioni.
Il giornalista Montesano, prima di dare la parola ai due autori, ha sottolineato anche il valore religioso dell’opera riferita alla spasmodica ricerca di se stessi nel passato e nel presente.
Ha molto insistito sul valore educativo della silloge teso sempre a comparare in meglio il passato in funzione di un Autentico Presente.I due poeti hanno ringraziato tutti quelli che hanno dato una mano alla buona riuscita della manifestazione: il sassofonista Rocco Cirigliano i lettori delle poesie:Gloria De Stefano, Martina Cirigliano, Danilo De Stefano, Vincenzo Cicchelli, Maria Pina Miraglia, Antonietta Viola, Angela Ferrigno, Antonietta Pugliese, Matteo D’aquaro, Mario Montesano, Nicola Caricati, Daniel Florio.
I cittadini – hanno sottolineato gli autori – hanno dimostrato in questa circostanza di essere comunità e pertanto tutti gli enti che hanno promosso l’evento culturale devono essere pronti per qualsiasi iniziativa che stimoli la cultura nella nostra realtà.