L’aggiornamento congiunturale sull’economia della Basilicata contenuto nel rapporto che Banca di Italia ha presentato oggi ha almeno tre elementi di allarme: dopo la ripresa avvenuta nel 2021, il mercato del lavoro lucano ha rallentato nel primo semestre di quest’anno; il ricorso alla cassa integrazione, seppur in diminuzione, rimane elevato nel confronto storico; l’occupazione femminile, maggiormente colpita dalle conseguenze della pandemia, è risultata in diminuzione (-3,4 per cento), al contrario di quella maschile che è cresciuta dell’1,5 per cento. Sono questi ulteriori ed “autorevoli” indicatori economici che avvalorano la preoccupazione del sindacato per l’autunno caldo in Basilicata con tutte le problematiche acuite da alcune vertenze aziendali con centinaia di posti di lavoro in pericolo. A sostenerlo è il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli per il quale l’attesa non può essere rivolta solo ai provvedimenti, le misure e le azioni del Governo nazionale al quale la Uil ha chiesto innanzitutto di salvaguardare il potere di acquisto dei salari erosi dall’inflazione. La Giunta Regionale di fronte al rapporto di Banca Italia non può limitarsi a leggere gli aspetti positivi segnati dal recupero dell’economia lucana nei primi nove mesi dell’anno, anche se, come avvertono dirigenti e funzionari della sede lucana della Banca d’Italia, con intensità inferiore rispetto allo scorso anno. Ci sono chiari segnali di crisi specie nel comparto automotive e costruzioni che non vanno sottovalutati. L’analisi e la riflessione in un contesto di confronto autentico con le parti sociali – dice Tortorelli – sono le precondizioni per affrontare le grandi emergenze di questa fase autunnale e sui fronti costi energetici e spese primarie delle famiglie. Per noi la Banca d’Italia ha avuto il merito di suonare la “sveglia” alla Giunta Bardi.