È partita oggi a Bella, in Basilicata, la prima Scuola CREA per “Tecnico nelle produzioni lattiero-casearie tradizionali sostenibili”, un’iniziativa unica nel suo genere, soprattutto al Sud, che forma giovani in possesso di diploma tecnico-professionale o di competenze specifiche nel settore lattiero caseario.
«La sede CREA di Bella è uno dei luoghi storici della ricerca sul formaggio: da lì, sin dagli anni Settanta, partì la rivoluzione del formaggio a latte crudo, che poi ha attraversato il mondo. Prestigiosi Scienziati e Maestri, a partire da Roberto Rubino, che per 30 anni ha diretto quel Centro, hanno infatti consolidato e diffuso le conoscenze sui metodi di caseificazione – ha dichiarato Stefano Vaccari, direttore generale del CREA -. Eredi di quella tradizione, siamo certi che i giovani che perfezioneranno le loro tecniche e la loro managerialità a Bella daranno un contributo prezioso al settore lattiero caseario italiano. Salvatore Claps, Direttore del CREA Zootecnia e Acquacoltura, Maria Assunta D’Oronzio, responsabile del CREA Politiche e Bioeconomia di Potenza e Direttrice della Scuola, hanno realizzato in pochi mesi un’iniziativa, che già alla prima edizione ha avuto un successo ben oltre le previsioni».
La scuola. 22 giovani, di cui un terzo donne, provenienti da numerose regioni d’Italia, avranno per 5 mesi l’opportunità di studiare e di lavorare concretamente nel caseificio sperimentale del Centro CREA di Zootecnia e Acquacoltura di Bella, a contatto con ricercatori, economisti ed esperti nazionali ed internazionali della produzione di formaggio. In totale 540 ore di corso, di cui 240 di stage in aziende convenzionate, per essere formati in competenze come responsabilità produttiva, rafforzamento della filiera, valorizzazione e sostenibilità delle risorse del territorio e aumento del benessere delle comunità locali, fondamentali per vincere sui mercati le sfide della competitività e dell’innovazione che il settore delle produzioni lattiero-casearie è chiamato ad affrontare, garantendo al contempo la qualità del nostro Made in Italy.
Un po’ di storia. La sede di Bella del CREA nasce nel 1911 come Regio Istituto Zootecnico, per espressa volontà di Francesco Saverio Nitti, Ministro dell’Agricoltura, per diventare un centro per l’attività dimostrativa e di trasferimento di tecnologie e mezzi tecnici, fino ad imporsi nel 1967 come Centro di riferimento italiano per le ricerche sui formaggi a latte crudo. Nel 2014 la sede entra a far parte del CREA e confluisce nel Centro di ricerca Zootecnia e Acquacoltura.
La ricerca CREA. Attualmente vi si svolgono attività e progetti mirati alla validazione e all’applicazione di innovazioni di processo e di prodotto per lo sviluppo della filiera lattiero-casearia. In particolare, si tratta di:
Qualità del latte e del formaggio ottenuti in sistemi estensivi, al pascolo, nonché la presenza di markers di alimentazione.
Miglioramento della qualità nutrizionale e dell’immagine salutistica del latte e dei formaggi per i suoi contenuti in molecole ad azione prebiotica e protettiva
Innovazioni di processo per ridurre gli scarti e aumentare la conservabilità dei prodotti mantenendo la sicurezza igienica e le qualità nutrizionale e sensoriale
Proprietà dei cagli vegetali e impiego di “essenze” della flora mediterranea come coagulanti
Benessere animale e salute dei consumatori: impiego di “fitoestratti”, in alternativa ai farmaci convenzionali per la lotta alle parassitosi ovine e caprine, e caratteristiche nutrizionali dei formaggi.
Insieme al CREA Politiche e Bioeconomia di Potenza sono stati realizzati progetti di ricerca sulla valorizzazione dei prodotti lattiero caseari di razze autoctone regionali.
La tenuta “Bella”, oggi. Con circa 70 ha di estensione e circa 900 capi ovicaprini, l’azienda sperimentale del CREA è dedicata alla ricerca sui formaggi e la produzione degli alimenti per il bestiame. È dotata, infatti, di una stalla (1481 mq), una sala di mungitura (80 mq con 48 poste di mungitura), un caseificio didattico sperimentale (250 mq), una sala di degustazione (811 mq) e un laboratorio (300 mq). È presente, infine, il centro di formazione “Collegamento Ricerca-Divulgazione”, realizzato con fondi UE e dotato di 25 stanze singole, videoteca, campo da tennis, aule dotate di traduzione simultanea, sala convegni, biblioteca.
A Bella la prima ‘Scuola del Casaro’ del Crea, Coviello (Fratelli d’Italia): “La Basilicata ha le carte in regola per formare i migliori casari d’Italia”
“È partita oggi a Bella la prima scuola del Crea per diventare casaro: si tratta di una preziosa iniziativa ed unica nel suo genere soprattutto al Sud, che forma giovani nel settore lattiero caseario”, lo afferma il capogruppo di FdI, Tommaso Coviello. “Non tutti sono a conoscenza – prosegue Coviello – della straordinaria importanza della sede di Bella del Crea che nasce oltre un secolo fa, nel 1911, su iniziativa ed intuizione di un illustre lucano. Quel Francesco Saverio Nitti, all’epoca ministro dell’Agricoltura, che aveva già teorizzato le criticità da affrontare e le ricchezze, a partire dal settore primario, sulle quali il Mezzogiorno avrebbe dovuto puntare per superare, al netto dell’isolamento infrastrutturale e della scarsa scolarizzazione, una marcata forma di arretratezza e di povertà. Al corso, della durata di 5 mesi, intitolato Tecnico nelle produzioni lattiero-casearie tradizionali sostenibili, partecipano 22 giovani, di cui un terzo donne, provenienti da varie Regioni d’Italia. E’ piacevole immaginare che la Basilicata, come ho già avuto modo di ribadire lo scorso settembre a Filiano in occasione della 48esima Sagra dei formaggi e dei latticini, forte della sua consolidata tradizione in materia, possa diventare un luogo di riferimento e di alta formazione per i tanti giovani, lucani e non, che sognano un futuro lavorativo in questo settore, imparando non solo a padroneggiare gli strumenti di una vera e propria arte ma anche a conoscerne accuratamente gli aspetti teorici. E’ importante ed abbiamo tutte le carte in regola – conclude l’esponente di FdI – che nell’immaginario collettivo i migliori casari fossero collegati, per formazione, alla Basilicata. Un po’ come accade in Campania per i maestri pizzaioli. Un plauso è doveroso rivolgerlo ai responsabili del Crea e del relativo progetto per il lavoro profuso e per la passione che muove le migliori iniziative”.