Tornare al tavolo di concertazione con tutte le associazioni della specialistica ambulatoriale perché la protesta non sia l’unico strumento per dare soluzioni alle problematiche che riguardano i titolari di strutture accreditate, i professionisti, gli operatori e i pazienti. E’ quanto afferma il dr Francesco Toscani, presidente regionale di Federlab Italia – associazione di categoria tra le più rappresentative dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatori privati accreditati – facendo appello al “buon senso” del Presidente Bardi e dell’Assessore alla Salute Fanelli per superare, il più rapidamente possibile, l’attuale vicenda legata al pagamento delle prestazioni sanitarie effettuate nel corso dell’anno dalle strutture accreditate. I laboratori come tutti i centri non ce la fanno più a sostenere spese aziendali, cresciute nel giro di pochi mesi non solo per le bollette energetiche, con i pagamenti da parte di Asm e Asp indietro di alcune mensilità. E’ il caso di ricordare che al 30 settembre scorso il budget assegnato a ciascuna struttura per tutto l’anno è stato superato con il rischio, da scongiurare, che le prestazioni erogate non siano pagate. In tanti – aggiunge – sono costretti a ricorrere a prestiti ed anticipazioni bancarie che mettono in serio pericolo i bilanci aziendali specie dei piccoli laboratori che soprattutto sui territori, nei comuni piccoli e medi sono essenziali per la prevenzione e la cura dei cittadini. Per questa ragione è necessario riprendere il confronto con lo stesso atteggiamento dialogante dimostrato dal presidente Bardi, dall’ assessore Fanelli al tavolo di agosto scorso, un atteggiamento che in quell’occasione è stato molto apprezzato dai titolari delle strutture. Individuare strumenti e modalità di intervento per soddisfare il pagamento delle prestazioni erogate sinora e garantire la prosecuzione dell’attività per la fine dell’anno non ci pare un’impresa impossibile da portare a termine. Contestualmente – afferma il presidente Federlab – il tavolo di concertazione deve essere impegnato a definire la programmazione con i criteri più equi ed appropriati dei tetti di spesa per il 2023 evitando che ogni anno si ripeta la stessa situazione per rincorrere soluzioni di reperimento di risorse finanziarie all’ultimo momento. La diffusione della pandemia, come testimoniano i dati dei contagi, non può essere considerata finita e per questa ragione è necessario per le strutture accreditate – che hanno risposto con competenza ed efficacia nell’ affiancare le strutture pubbliche durante la fase di emergenza Covid 19 – possano continuare a svolgere la propria missione nel rispetto ed in funzione dei fabbisogni reali dei cittadini lucani. Senza sottovalutare che il Covid 19 ha accentuato problematiche di salute che il sistema pubblico non è stato in grado e non è tuttora in grado da solo di gestire.
Nov 15