Mercoledì 23 novembre 2022 alle ore 18 presso Mondadori Bookstore in via Pretoria a Potenza è in programma la presentazione del libro “Glifi – una ricerca mitoarcheologica in Basilicata”. Di seguito i particolari
La Casa editrice Hermaion e il Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza presentano a Potenza il saggio riccamente illustrato Glifi, una ricerca mitoarcheologica in Basilicata. La prima presentazione è avvenuta nel settembre scorso, con l’inserimento nelle Giornate Europee del Patrimonio 2022, GEP, Ministero della Cultura, in stretta coincidenza con l’intento del MiC, “Patrimonio culturale sostenibile, un’eredità per il futuro”
Si tratta di un’opera non usuale, frutto di un impegnativo studio “differenziato”, che parte dal territorio lucano ed è finalizzata innanzitutto alla sua migliore conoscenza e alla valorizzazione del Patrimonio materiale e di quello immateriale di cui esso è potenzialmente portatore… Il luogo specifico cui si fa riferimento è il sito archeologico di Croccia Cognato, nel parco di Gallipoli, Piccole Dolomiti lucane, in Basilicata. Le antiche mura ciclopiche presenti nel sito, risalenti a molti millenni fa, sono caratterizzate dalla presenza di misteriosi simboli incisi su di esse: i Glifi, finora sconosciuti e/o sottovalutati, ma soprattutto mancanti di una loro decodificazione. In questa “ricerca differenziata” ultraventennale, la linea interpretativa seguita in qualità di linguista dalla prof.ssa Teri Volini, è quella della grande archeologa, studiosa e linguista Maria Gimbutas. Studiando approfondita- mente le sue opere fin dalla metà degli anni ‘90, e seguendone la metodica, l’Autrice ha potuto realizzare nel tempo la “decifrazione” dei misteriosi simboli presenti sulle pietre Ciclopiche dell’Acropolis, finora incredibilmente inedita. Lo stato attuale delle antiche pietre dell’Acropolis non è ottimale, il loro degrado venendosi accentuando con il passare del tempo, le intemperie e l’incuria: i preziosi Simboli risultano sempre più nascosti, semicoperti dai muschi e dalla ruggine, rischiando la progressiva scomparsa. Nonostante ciò, l’Autrice, nota come artista e performer, ma anche linguista, saggista e ricercatrice, è riuscita nell’ardua impresa di decriptare i simboli, offrendone nel saggio l’esaustiva, inedita panoramica, e il conseguente disvelamento della mole di significati di cui essi sono portatori. Una conoscenza inestimabile, e le cui radici sono ancorate in apporti culturali multidisciplinari, filologici, artistici, storici, etnologici, antropologici, psicologici, filosofici, di eminenti ricercatori, ricercatrici e studiosi/e a livello internazionale.
Lo studio specifico dei Glifi inizia con il Cerchio, proseguendo con la Croce, il Triangolo, la Losanga, la doppia X, fino ad arrivare al segno più misterioso, l’H. L’Autrice non si è limitata ad uno studio accademico puro e semplice, ma, andando ben “oltre le mura”, lo ha articolato alternando alla interpretazione dei simboli dei capitoli dedicati ad argomenti attinenti, proponendo in tal modo una panoramica di ampio respiro, che arriva a comprende riti, miti, folklore della Basilicata in connessione con quelli di diversi altri luoghi del mondo, fino a creare un vero e proprio affresco interdisciplinare.
Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza Descrizione sintetica di Glifi, una ricerca archeologica in Basilicata Il filo rosso della ricerca “differenziata” attiene alla primordiale visione unitaria della vita, sostenendo il recupero e la valorizzazione del territorio e quello della memoria arcaica del Femminile, al pari dei Glifi fin troppo trascurato. Dedicato a Marija Gimbutas, il libro è corredato da innumerevoli immagini a colori, compresi oltre 70 disegni e fotocomposizioni di Teri Volini espressamente realizzati, e da altrettante foto dei luoghi e dei simboli archetipi, nonché dai disegni in b/n tratti dalle opere della grande archeologa, su concessione della sua erede ed esecutrice Zivile Gimbutas. Partendo dallo studio ultraventennale dei simboli archetipi di Croccia, culminato nella loro inedita decifrazione e descrizione, l’Autrice, superando ogni convenzione accademica in nome del valore aggiunto della mitoarcheologia, ci proietta “Oltre le mura”, in un viaggio ultraspaziale e ultra-temporale, correlando miti, riti, folklore e suoni della Basilicata con quelli del più vasto mondo. Ci ritroviamo così in volo su Egitto, Anatolia, Irlanda, Mesopotamia, Antica Grecia, Antica Roma, Creta, Persia, Scandinavia, Cornovaglia, Scozia, Galles, Bretagna, in compagnia di re e regine, contadini, sante e “streghe”, divinità con aspetto animale trasformate in diavoli, dee ancestrali nella loro luminosa nudità, amanti di 8000 anni fa stretti in un abbraccio sacrale, santuari del parto, stelle e corna lunari, riti arborei e tabù, rune, firme e punti a croce, danze vivaci del Femminile, pregiudizi e misteri della creazione, sale di tessitura sacra, nativi americani, aborigeni australiani e Guardiani della Terra.