Leonardo Pinto (Ansb): “Il disastro della Sanità pubblica lucana va fermato”. Di seguito la nota integrale.
Gli organizzatori delle manifestazioni di sabato 2 sulla sanità hanno concluso, incredibile ma vero, invocando un patto “un patto sulla salute” anziché chiedere ragionevolmente e doverosamente la sostituzione dell’attuale governance della sanità pubblica lucana.
La manifestazione organizzata da “La Scaletta”, rivelatasi mera accademia oltre che “pronto soccorso” alla gestione dell’ASM di Matera e alla maggioranza del governo regionale, ha completamente ignorato il fallimento dell’attuale sistema aziendalistico della sanità pubblica.
Si fa veramente fatica a capire come si possa trasformare un diritto-dovere di rango costituzionale (art.32 Cost. tutela della salute quale diritto fondamentale) in un preteso “patto sulla salute”.
Deve essere chiaro che, per una buona sanità pubblica, non occorrono patti, ma azioni della P.A., quindi delle strutture sanitarie ed ospedaliere pubbliche (nelle quali credo personalmente e fermamente), sottratte a logiche politiche e interessi individuali e di gruppi.
Insomma, è necessario che si capisca finalmente che le strutture sanitarie ed ospedaliere pubbliche lucane devono essere al servizio dei malati e non degli addetti ai lavori e tanto meno di politici incapaci e infedeli che abitualmente violano l’art.54 Costituzione.
E’ proprio il caso di dire che la pacchia deve finire.
L’ANSB continuerà a battersi per un nuovo modello di sanità pubblica che veda al centro solo ed esclusivamente il malato.
“Ne usciremo, ma a un prezzo alto e imparando una lezione: la sanità, la medicina, la cura delle persone rimane un dovere preciso dello Stato, che deve garantire a tutti in modo pubblico e gratuito – Gino Strada”, come ricordato da Peppino Calbi.