Anisap Basilicata: abbiamo il diritto di sapere se la Regione ha le risorse necessarie per questo ultimo trimestre dell’anno. Di seguito la nota integrale inviata da Roberto Cicchetti, presidente ANISAP Basilicata.
Il comparto della specialistica ambulatoriale accreditata regionale continua a vivere una situazione di incertezza paradossale: da una parte cresce il fabbisogno delle prestazioni, come conferma il costante ricorso degli utenti ai nostri centri, e dall’altra la Regione non è ancora in grado di confermare le risorse finanziarie necessarie per la nostra attività nell’ultimo trimestre dell’anno. Abbiamo il diritto, prima di tutto, di sapere se le risorse mancanti per chiudere il 2022 ci sono realmente e cosa intendono fare gli Uffici e la Giunta Regionale. E’ un elemento di informazione dovuta se non altro per il rispetto dovuto ai titolari delle strutture che, dando prova di responsabilità e piena consapevolezza dei bisogni di cura dei cittadini, non hanno mai interrotto l’erogazione delle prestazioni, alleggerendo i tempi delle liste di attesa delle strutture pubbliche. La situazione è invece ferma al ddl, proposto dalla Giunta e approvato dal Consiglio Regionale, con 5 milioni di euro che basteranno a coprire il fabbisogno della specialistica ambulatoriale al 30 settembre scorso. Questo significa che dal primo ottobre scorso stiamo lavorando senza sapere se le prestazioni ci saranno remunerate secondo i rapporti convenzionali in essere. Il tempo stringe e pertanto diventa quanto più urgente uscire dagli incontri separati e senza comunicazioni ufficiali e passare al confronto alla luce del sole con tutte le associazioni di categoria mettendo fine ad incomprensibili discriminazioni tra chi dichiara, strumentalmente, di essere in crisi e chi non lo fa pubblicamente. La questione è nota oramai da oltre tre mesi. L’Anisap l’ha denunciata in tutte le forme possibili secondo una metodologia che è rispettosa dell’interlocutore istituzionale. Alle strutture di laboratorio, in particolare, è stato tagliato dapprima il 40% della tariffa e con la DGR 482/2022 sono state assegnate risorse che coprono soltanto il 60% del fabbisogno. Un duplice effetto devastante, una vera e propria “crisi” come la definirebbe qualcuno, a cui però non è conseguito una azione urlata e plateale, ma, al contrario, responsabile verso il cittadino e rispettosa della amministrazione regionale in un periodo storico francamente difficile da gestire.
Non possono bastarci i continui riconoscimenti sul ruolo essenziale del privato accreditato per superare il rallentamento della efficienza del sistema pubblico. La DGR 482, che stanzia e distribuisce (peraltro in maniera incongrua) le risorse destinate per legge, si è dimostrata uno strumento del tutto insufficiente, infatti a fronte di 25,7 milioni di euro si prevedeva un fabbisogno ulteriore di circa il 40%.
Le strutture aderenti Anisap, quindi, continuano ad erogare le prestazioni richieste dal cittadino in quanto ne riconoscono l’assoluta importanza, a meno che non ne sarà vietata espressamente l’erogazione.