“Vini da terre estreme”, l’evento previsto a Matera il 26-27 marzo 2023, è arrivato in Giappone. A presentare l’undicesima edizione, la seconda a Matera dopo quella del 5-7 marzo scorso, è stato l’organizzatore Alvaro De Anna (Pilota Green), che ha annunciato anche un evento a Monaco di Baviera (Germania) per il 6 marzo. Vini da Terre Estreme ha realizzato l’evento di Tokio in collaborazione con Vinincontri, di Flavia Milani e Kei Echigo, esperti del mercato del Sol levante. A Tokio – riferisce De Anna – si è svolto un evento b2b esclusivo per il vino italiano che ha consentito alle aziende vitivinicole italiane di entrare in contatto con le più importanti strutture di importazione, distribuzione, import-export, Ho.Re.Ca. di Tokyo e delle prefetture del Giappone in generale. Durante i tre giorni del workshop le cantine hanno avuto modo di incontrare un alto numero di clienti giapponesi. Ogni azienda ha fatto degustare le proprie etichette e far conoscere la propria realtà vitivinicola. Un evento mirato a fare business e sviluppare rapporti solidi e duraturi con professionisti seri e consolidati.
Nel 2021 il mercato asiatico ha dimostrato di aver retto l’urto della pandemia ma non tutti i mercati stanno guidando la crescita. In generale tutti i mercati asiatici hanno comunque subito il calo vendite on-trade, il ritardo delle spedizioni globali, la cancellazione di quasi tutte le fiere del vino. L’Italia è il secondo più grande esportatore con 191,24 milioni di dollari, più 14% rispetto al 2020, al terzo posto il Cile con una flessione del -18% su base annua ed un export di circa 139,06 milioni di dollari (dati 2021).
Il mercato giapponese è guidato da over 55, ciò è dovuto al fatto che la sua popolazione ha una delle più lunghe aspettative di vita e i tassi più bassi di natalità del mondo. Questa fascia di consumatori tende ad essere più tradizionale e attenta al prezzo nella scelta dei vini. Secondo la ricerca di Wine Intelligence, i giapponesi più giovani sono più inclini ad esplorare nuove tipologie di vino e a investire maggiormente (vini macerati, vini naturali, vini bio, vini unici non particolarmente conosciuti nel mercato). A seguito del lockdown, si è riscontrato un incremento delle spese per il consumo di vino da parte dei giapponesi che oggi nelle occasioni post-pandemia stanno scegliendo vini di qualità superiore e li consumano anche in ambienti offtrade, informali e rilassanti.
Il Giappone, secondo più grande mercato vinicolo dell’Asia e il sesto più grande importatore al mondo, rappresenta un mercato sofisticato, maturo, stabile politicamente, in cui si valorizzano relazioni durature. Vanta anche uno dei business della ristorazione più coltivato al mondo. I migliori ristoranti del Giappone sono meta di buongustai provenienti da tutto il mondo, soprattutto da altri paesi asiatici, come tali influenzano il gusto intorno all’area.
Per me – sottolinea De Anna – l’esperienza a Tokio è stata di grande responsabilità per “raccontare” i vini italiani da Terre Estreme e parlare dell’evento di Matera. Ci sono pochi vini che possono definirsi eroici, pochi e di produzione limitata così come sono poche le città che, come Matera, per la loro storia possono a ben ragione definirsi “eroiche”.