Giovedì 24 novembre, all’interno dell’auditorium dell’ITSET di Tursi si è tenuto un evento riguardante la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza di genere nel campo dell’educazione alla legalità e alla salute.
La manifestazione ha avuto come destinatari gli alunni delle classi seconda Informatico, terze, quarte e quinte di tutti gli indirizzi dell’Istituto; essa è stata coordinata da Carmelinda Bonavita, docente di lettere che commenta in merito ”Nell’imminenza della giornata che ricorda e stigmatizza la violenza sulle donne, abbiamo voluto dare il nostro contributo a dibattere una questione purtroppo ancora di grande attualità nella cultura contemporanea: il conflitto tra sessi”.
Indubbiamente sono stati molti i passi avanti compiuti dalle donne nel loro cammino di emancipazione nella famiglia, nel mondo del lavoro, nella società ma tuttavia sono ancora forti le resistenze; modelli antropologici inadeguati perdurano nel volere le donne relegate a un ruolo subalterno, tant’è che ancora oggi ci ritroviamo a parlarne e le cronache sono zeppe di fatti di sangue che ne sono la triste conseguenza.
Le nuove generazioni, segnatamente i nostri adolescenti, avvertono con disagio l’ingiustizia di tale condizione ed è eloquente la collaborazione offerta dai ragazzi dell’Istituto all’iniziativa: si sono spesi nella realizzazione di spot, poster nei quali hanno dato estro alla propria fantasia coniugando l’inventiva personale con l’impiego delle moderne tecnologie digitali. Appare evidente la loro volontà di declinare il binomio uomo/donna non secondo i codici della violenza ma di comprensione, di intesa e di collaborazione reciproci.
Il machismo di vecchia data che vuole il maschio padrone indiscusso dentro e fuori la famiglia, lascia il posto, in loro, a sentimenti più miti formatisi alla luce di modelli meno aggressivi e prevaricatori merito anche di madri pronte ad inculcare esempi emotivamente più significativi e profondi.
E’ quanto ha sottolineato nel suo intervento la Dirigente Scolastica Rosa Schettini, che ha tenuto a precisare l’importanza di riconoscere il valore intrinseco alla persona, al di là del ruolo che essa ricopre ”In una società che spesso insegue miti effimeri e inconsistenti, frutto di mode passeggere, è all’arte nobile dell’educare che va il sapiente compito di svelare i veri valori a cui si ispira il vivere umano, il rispetto, l’accettazione, la disponibilità verso l’altro.”
Al dibattito hanno preso parte esponenti della società civile, amministratori, professionisti del settore, Antonietta Pitrelli esperta in violenza di genere e tutela dei minori, Stefania Albanese psicologa e psicoterapeuta, dirigenti della cooperativa “Arcobaleno”, esponenti delle forze dell’ordine che hanno portato le proprie testimonianze, alcune crude e toccanti, tutti esortando la platea di adolescenti presi e partecipi, alla civiltà, alla moderazione, a prendere le distanze da esempi discutibili sovente in voga nella cultura giovanile. Si è ribadito che la prepotenza in qualsiasi forma essa si manifesti è foriera di sciagure, laddove il dialogo, la comprensione, la tolleranza conducono sempre alla composizione dei contrasti e sono la vera cifra che contraddistingue l’essenza della natura umana