Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal Consigliere comunale dell’IDV Michele Paterino in cui si annuncia la proposta di adottare un codice etico per gli amministratori. Di seguito la nota integrale.
Adozione di un codice etico per gli amministratori.
Negli ultimi tempi si è fatta sempre più pressante la richiesta da parte dei cittadini-elettori di una politica pulita, di comportamenti moralmente ineccepibili da parte di chi amministra la cosa pubblica.
Ammettere che c’è un problema di degrado dell’etica della politica è sicuramente il primo passo per cercare di risolverlo.
Se si vuole invertire il trend della inesorabile sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni è necessario dar prova ad iniziare da ciascuno di noi di una nuova moralità della politica che deve essere intesa esclusivamente come servizio e buon governo della cosa pubblica.
Se per una promessa di un incarico di sottogoverno, di una nomina in qualche ente, si è pronti a tradire il mandato popolare e a passare di campo, se nello svolgimento del proprio ruolo di rappresentante dei cittadini non si persegue l’interesse della comunità, ma piuttosto di cerca di sfruttare tale posizione per propri fini personali, se si partecipa solo virtualmente ai lavori delle commissioni senza apportare nessun contributo critico alla discussione sui i provvedimenti che ci vengono sottoposti , non dimostrando spesso abbastanza coraggio di dire No a quei provvedimenti in cui appare evidente la prevalenza dell’interesse particolare sull’interesse generale, ecc. ecc., questi comportamenti sicuramente non aiutano a far riacquistare credibilità alla politica. Solo se, invece, acquisiamo fino in fondo la consapevolezza e responsabilità del ruolo che i consiglieri dovrebbero svolgere nelle perseguire il c.d. bene comune in qualche modo riusciremo a contrastare la c.d. antipolitica che trova terreno fertile certamente nella cattiva politica.
La proposta di adozione di un codice etico tenta di contribuire a ricostruire una deontologia dell’eletto, e cioè l’insieme delle regole condivise che costituiscono i doveri morali del rappresentante politico eletto nei confronti degli elettori.
Si tratta in buona sostanza di recepire “il codice europeo di condotta degli eletti locali e regionali”, apportando tutte quelle integrazioni e modifiche che scaturiranno dal confronto in commissione tra le diverse sensibilità politiche sul tema.
Ciò sicuramente avrà un effetto positivo sul rapporto di fiducia tra eletti ed elettori che tuttavia si deve soprattutto fondare su fatti concreti, cioè sull’applicazione dei doveri contenuti nel codice, sulla possibilità di poter verificare i comportamenti nel concreto assunti dagli amministratori, sulla trasparenza assunta nelle condotte, altrimenti rischia di rimanere una inutile elencazione di buone intenzioni.
E’ necessario e indispensabile , a mio avviso, la partecipazione e sopratutto il controllo dal basso, auspicando che i cittadini siano soggetti attivi e presenti nella vita politica e sociale comunale esercitando la loro funzione di controllo sui comportamenti e sull’etica di chi amministra, pena la cancellazione del consenso del voto.
Consigliere comunale dell’IDV Michele Paterino
In un contesto socio-politico in cui la casta, quella priva di pudore, si diletta in “querelle” di tipo amministrativo-condominiale, in poltrone senza frontiere e proclami trionfalistici su risultati che si avvicinano più ad una realtà virtuale che a quella digitale, si apprezza quanto proposto da alcuni Consiglieri comunali nella seduta del 13 giugno u.s., che rientra in quelle pratiche di buon governo che ogni amministratore deve mettere in campo per evitare che l’amministrazione pubblica sia solo spartizione di interessi privati.
L’ordine del giorno presentato dal Consigliere comunale Michele Paterino (IDV), e condiviso dai Consiglieri Angelo Raffaele Cotugno (SEL), Roberto Morea ( PU), Vincenzo Acito (Lista Stella) e Cristoforo Cosola (PDL) per inserire nel bilancio di previsione 2012 la riduzione dei compensi amministratori con la conseguente istituzione di un fondo straordinario per le famiglie bisognose e i disoccupati, rappresenta un timido ma significativo segnale verso una gestione delle risorse economiche che riesce finalmente ad anteporre l’interesse generale a quello personale.
Associazione Culturale “MateranaMente”