La mostra “Bruno Innocenti e il Cristo Redentore di Maratea”, che è stata inaugurata a Matera il 19 novembre, nel Palazzo dell’Annunziata, nell’Open Space dell’Apt Basilicata e che sarà in esposizione fino all’8 gennaio 2023, rientra tra le attività di accompagnamento di Roots-In, la prima Borsa Internazionale del Turismo delle Origini.
La mostra, organizzata dal Comune di Maratea, in collaborazione con il Liceo Artistico di Maratea e con il patrocinio e il sostegno di APT Basilicata, tende ad approfondire la ricerca architettonica, ingegneristica e storico-artistica dell’opera attraverso lo studio dei progetti originali effettuati dall’artista Innocenti e dallo studio ingegneristico “San Giorgio” nei primi anni ’60. La ricerca, sviluppata attraverso l’analisi di numerosi documenti progettuali provenienti dall’archivio della Fondazione “Cristo Redentore di Maratea” è inedita e di immenso valore storico artistico. Il progetto, che mira ad una attenta analisi e conoscenza dell’opera monumentale del grande artista fiorentino, ha l’ambizione di promuovere l’opera contestualizzandola all’interno della storia dell’arte del Novecento, senza tralasciarne l’importante azione edificatrice e progettuale che, per certi versi, potremmo definirla, oggi, epocale.
Il percorso di studi e di ricerca, che ha caratterizzato la mostra, analizza la storia dell’opera monumentale approfondendo e analizzando il contesto sociale e culturale ospitante, lo studio dell’artista Bruno Innocenti, la committenza del Conte Stefano Rivetti di Val Cervo, lo studio storico-artistico dell’opera monumentale e, infine, un interessante approfondimento degli aspetti architettonici e ingegneristici che hanno caratterizzato l’edificazione del colosso monumentale.
Dal 1965 la statua del Cristo Redentore ha assunto un forte valore identificativo e simbolico, tale da rappresentare l’intera comunità di Maratea in Italia e nel mondo.
Il Cristo Redentore è un’opera d’arte che l’Amministrazione di Maratea ha voluto promuovere e valorizzare mediante la sottoscrizione di un gemellaggio ed un accordo di collaborazione con la Mitra Arcivescovile di Rio de Janeiro: nel 2021, contemporaneamente a Rio de Janeiro e a Maratea, è avvenuto lo scoprimento di una targa commemorativa. A Maratea la targa è stata posta ai piedi della grande statua. A Rio hanno presenziato all’evento 3 Consoli italiani di S.E.R., il Cardinale Orani João Tempesta e rappresentanti dello Stato di Rio.
“Questa Amministrazione, che ho l’onore di rappresentare, ha affidato al prestigioso Liceo Artistico di Maratea la realizzazione di un busto in bronzo raffigurante l’artista Bruno Innocenti, ed ha, inoltre, deciso di dedicare al grande scultore fiorentino una piazzetta ai piedi della grande statua monumentale” ha dichiarato Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea, il quale ha, aggiunto: “Oltre alla valorizzazione dell’artista Bruno Innocenti, il Comune di Maratea intende dare risalto all’operato del Conte Stefano Rivetti di Val Cervo, mecenate e uomo illuminato, degli Ingegneri architetti Leonardo e Luigi Musumeci , che si occuparono della parte strutturale del monumento, e dell’Amministrazione comunale dell’epoca che seppe cogliere la notevole valenza culturale della realizzazione della statua del Cristo Redentore.
Voglio, infine, esprimere, oltre alla mia personale gratitudine, quella dell’Amministrazione e dell’intera comunità marateota a quanti si sono adoperati al fine dell’allestimento della mostra, che si terrà presso l’Open Space di Apt Basilicata a Matera, dopo la sua esposizione di questa estate a Palazzo De Lieto. In particolare, ringrazio, innanzitutto, chi ci ospita, il Direttore dell’Apt Basilicata, l’Ingegner Antonio Nicoletti, che ha creduto fortemente nel nostro progetto, il Dirigente Scolastico dell’IIS “Giovanni Paolo II” di Maratea, Professoressa Carmela Cafasso, il Professore Biagio Limongi, la Fondazione “Cristo Redentore” di Maratea, i Docenti dell’Università della Basilicata e dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, il CNR e tutti i nostri ragazzi, gli studenti del Liceo Artistico di Maratea. Attraverso questo importante evento, Maratea riscopre un’altra pagina della sua storia, ma, soprattutto, pone un nuovo sguardo sul suo patrimonio artistico, valorizzando il monumento che , più di ogni altro, ne identifica la sua immagine e la sua storia, senza tralasciare i protagonisti, le azioni, i valori artistici e religiosi che fanno di questa città una delle realtà più importanti del nostro Bel Paese”.
“Speriamo che gli organizzatori esporranno la mostra anche in altre città italiane e straniere, in quanto la statua può diventare un marchio distintivo non solo per la cittadina lucana, ma anche per l’Italia per quanto attiene l’aspetto artistico, culturale, ingegneristico e, soprattutto, religioso che il Cristo di Maratea rappresenta per l’Italia intera” ha dichiarato il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea.
Maratea merita di ottenere, secondo il giornalista, il riconoscimento del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità, che egli ha chiesto con una narrazione poetica, che mette in risalto la bellezza incontaminata della località.
Secondo Maimone la Statua del Cristo Redentore non è solo un’ opera architettonica, un colosso monumentale, essa è un’ opera sublime che parla agli altri, che mette in moto i sentimenti religiosi, esattamente come li mette in moto la fede cristiana.
“L’immagine del Cristo, che guarda in modo amorevole l’intero paesaggio, naturale ed umano, posta sopra una montagna che si affaccia sul mare, appare toccare il cielo di Maratea, che è una città la cui bellezza è divina: non a caso la statua di Cristo Redentore è là.
Maratea, dea del mare, diventa, in tal modo, anche località eterna, come è eterna l’immagine di Cristo. Si tratta di un’ opera che è stata edificata nel 1965 , ma che è sempre esistita per l’eternità a cui richiama. Bruno Innocenti ha edificato un’opera d’arte la cui eternità è insita nella sua identità sacra.
L’arte ha il potere di creare un legame spirituale con Dio. Tale legame vive attraverso la statua del Cristo Redentore, posta sulla cima più spettacolare di Maratea” ha concluso Maimone