Rischio idrogeologico, Gianni Leggieri Consigliere regionale M5s: “Prevenzione ed eliminazione dei rischi vadano a braccetto”. Di seguito la nota integrale.
La tragedia di Ischia, verificatasi pochi mesi dopo le distruzioni di Senigallia e di altre località delle Marche, con il suo bilancio di morte, deve indurci a lavorare seriamente sul fronte della prevenzione dei dissesti idrogeologici. In questi giorni, mentre si susseguono le immagini delle abitazioni di Casamicciola sradicate dalla furia delle frane, si sente spesso l’espressione “mitigazione del rischio”. Io parlerei di “eliminazione” del rischio attraverso piani adeguati per le progettazioni e per la reale prevenzione dei danni provocati dalle calamità.
Come possiamo tutti ben notare, i cambiamenti climatici e le precipitazioni sempre più abbondanti e violente rappresentano un pericolo per le persone e stanno stravolgendo l’ambiente che ci circonda. È di queste ore, inoltre, la frana che ha interessato Maratea, fortunatamente senza feriti. Non basta sperare solo nella buona sorte, ma avviare un oculato e particolareggiato piano di prevenzione con la mappatura delle aree a rischio.
In questo contesto non posso non esprimere le mie preoccupazioni per le condizioni in cui versa una strada provinciale, la 90, che collega Barile alla Sp 93, dunque a Lavello, Venosa e a Rapolla. Si tratta di una strada “orfana”, ma allo stesso tempo trafficata da automobili,tir, mezzi agricoli, essendo una via di collegamento che in un certo modo ci apre le porte alla vicina Puglia. Da oltre trent’anni a Barile, nei pressi dell’innesto della Sp 90, campeggia un cartello che avverte sui rischi della caduta massi e della pericolosità dell’arteria. Qui la manutenzione è inesistente. A destare maggiori preoccupazioni sono un ponte, a dir poco precario, a circa cinque chilometri da Barile, che si trasforma in un lago durante le piogge, ed un vicino costone tufaceo dal quale si staccano in continuazione massi di varie dimensioni. Le intense piogge di questo periodo addensano le nubi delle preoccupazioni e non fanno immaginare nulla di buono. Spero che l’amministrazione provinciale si possa quanto prima interessare anche di questa strada “orfana”.