Mercoledì 7 dicembre 2022 alle ore 19 in occasione della chiusura della mostra Luigi Guerricchio Anni Settanta, in corso a Palazzo Santa Croce in Via Santa Croce 6 ad Altamura, sarà ricordato il “Guttuso della Murgia”, con la presentazione del libro “Guerricchio, il pittore dimenticato” di Nicola Pavese e con la performance “Letture alle Case Nuove”, del poeta Roberto Linzalone, accompagnato dal cantastorie Donato Laborante [più noto come Emar Orante].
La serata sarà introdotta da Francesco Di Gregorio, Presidente regionale dell’Acri e da Michele Saponaro, co-curatore insieme a Mariadelaide Cuozzo della mostra e del catalogo, e gli interventi di Antonio Guerricchio – geloso e sensibile custode dell’Archivio Guerricchio – e del gallerista Luigi Vincenzo Ferrara.
Seguiranno la presentazione del volume da parte del curatore, le “letture” ed eventuali testimonianze di coloro che hanno conosciuto e frequentato Luigi Guerricchio.
«Nato nel 1932, Guerricchio appartiene – come scrive la Cuozzo nel suo saggio – a quella generazione di artisti lucani che esordirono negli anni Cinquanta sotto la fondamentale influenza intellettuale di Carlo Levi, Rocco Scotellaro, Leonardo Sinisgalli, Ernesto de Martino e della cultura politica di segno meridionalista. La sua storia fu inizialmente caratterizzata da un nomadismo cosmopolita, da allontanamenti e ritorni, da viaggi, contatti e conoscenze fondamentali che gli consentirono di allargare i propri orizzonti culturali».
E ancora: «Tra la fine degli anni Sessanta e gran parte degli anni Settanta, in un momento apicale della produzione figurativa di Guerricchio, ben rappresentato dalle opere inedite selezionate, si apre una fase di intenso sperimentalismo coniugato a una raggiunta padronanza dei mezzi espressivi. Tale straordinaria stagione creativa, intensamente emozionale, fu caratterizzata da un espressionismo violento che stravolgeva le coordinate spaziali e figurative, sospendendo la rappresentazione tra realismo e visionarietà. Sia nei dipinti che nei disegni e nelle incisioni, l’artista raffigurava i suoi luoghi e la sua gente; tuttavia nella sua interpretazione il noto e il quotidiano si rivelano essere tali solo in apparenza, mutandosi in apparizioni tutt’altro che rassicuranti che nascondono un lato inquietante e quasi alieno».
Hanno collaborato alla mostra e al catalogo: Pino Colonna [grafica], Antonello Di Gennaro [riprese fotografiche delle opere], Michele Cosola – Selecta [allineamenti cromatici e prove colore], Giuseppe Forte – Grafica & Stampa [stampa materiali della comunicazione e del catalogo], Antonio Nuzzi – Digital Print [stampa del pannelli introduttivi], Giovanni Di Trani [allestimenti].
Gli organizzatori ringraziano Vito Di Lena di Sistemalab srl per aver messo a disposizione le strutture espositive.
Le straordinarie foto, in rigoroso bianconero, che ritraggono Luigi Guerricchio nel suo studio, sono di Giuseppe Maino: la sua prematura scomparsa, avvenuta qualche anno fa, ha lasciato un vuoto incolmabile nel campo della fotografia.
Ingresso libero.