Ivana Smaldini, Responsabile del Dipartimento Organizzazione Fratelli d’Italia Basilicata: Voglio ringraziare le varie sigle della Sinistra lucana per la pubblicità che stanno facendo all’evento che abbiamo organizzato il 5 dicembre alle ore 17 presso il Palazzo della Cultura a Potenza “Dialoghi tra mamme e istituzioni sulle politiche per la famiglia”. Di seguito la nota integrale.
Dopo i ringraziamenti, mi preme rivendicare l’utilizzo del termine “mamma” in un dibattito pubblico. Perché viviamo un inverno demografico, perché la questione della natalità è centrale nel presente e nel futuro, perché le donne sono femmine, mamme, lavoratrici, etc., dimostrando una poliedricità che è sinonimo di ricchezza. E poi perché essere mamme è bellissimo. Una scelta di libertà, purtroppo oggi disincentivata – dall’ideologia, dal modello di società, dal mercato – come mai prima. Un modello dominante, di cui la sinistra è artefice. C’è chi vorrebbe limitare noi donne a essere “femministe”, rinchiuse in un recinto ideologico, che schiavizza le donne a un pensiero unico, altro che liberazione. Premesso che “soltanto i servi hanno bisogno d’essere liberati”, per citare il Principe di Candia de “La Pelle” di Curzio Malaparte, essere donna, mamma, politica, lavoratrice è un valore che deve essere centrale nel dibattito politico. Non capisco la volontà di non dialogare con i maschi e i papà (sic!) sul tema della conciliazione. Una lotta di classe, anzi di sessi, un muro contro muro che non serve a nessuno, in particolare alle donne. Perché il tema della conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro riguarda tutti, come ci ha dimostrato la pandemia, e in particolare le donne. Un tema che è centrale in tutto il mondo occidentale, non solo in Basilicata e che determinante per garantire il futuro della nostra Nazione, penso alla denatalità e alla questione demografica, vere priorità nazionali. Immagino che per certa sinistra la questione demografica possa risolversi con l’immigrazione incontrollata, ma grazie a Dio ci sono anche punti di vista differenti, come è normale che sia in una democrazia. Infine voglio sottolineare l’imbarazzo per le donne di sinistra che vedono il primo presidente del consiglio donna espressione della destra. L’imbarazzo di chi – storicamente – a sinistra ha rivendicato la logica delle “quote” per non sfidare apertamente e liberamente le rendite di posizione, cosa che ha fatto Giorgia Meloni nei confronti di un mondo esclusivamente al maschile. Le donne di sinistra aspettano che i compagni “maschi” cedano loro il potere, invece di prenderselo. Anche da questo punto di vista, la sinistra può prendere lezioni dalla destra.