Un marchio sulla Lana lucana? E’ la suggestiva ipotesi scaturita dal un Tavolo di lavoro tenuto in Camera di commercio della Basilicata nell’ambito del progetto Interreg WOOL. Di seguito la nota integrale.
Artigiani, creativi e operatori della ricettività si sono confrontati, a Potenza, nella sede della Camera di commercio della Basilicata, nel corso del secondo Tavolo di dialogo e confronto tra attori della potenziale filiera della lana, nell’ambito del progetto Interreg Adrion “WOOL – Wool as outstanding opportunity for leverage”, di cui l’Ente camerale è partner.
L’incontro, in chiave costruttiva, è partito dall’analisi dei problemi per poi andare in direzione di una potenziale opportunità, e ha evidenziato le criticità già emerse dall’incontro tra allevatori e trasformatori. Il problema maggiore è infatti la mancanza di un centro di lavaggio della lana locale in grado di dare valore al prodotto lavorabile; di conseguenza, ad oggi la lana viene acquistata soprattutto fuori dai confini regionali per poi essere trasformata in manufatti, abiti, creazioni, ed immessa sul mercato, che pure apprezza l’artigianalità e richiede sempre più spesso materiali che coniughino tradizione e innovazione. Chi entra in un atelier in cui si lavora la lana al telaio – hanno detto i diretti interessati – resta affascinato, entra a contatto con la cultura agro-pastorale e artigianale lucana, esprime gradimento e spesso acquista, mentre a distanza è difficile far percepire il valore reale di quell’oggetto. Da qui la necessità di lavorare maggiormente sulla comunicazione e su uno storytelling che faccia presa sull’immaginario del potenziale cliente.
Altra situazione potenzialmente favorevole è il tema del benessere, per cui gli oggetti di lana più pregiata (come la Merinos o il cachemire) fanno presa sul segmento di consumatori “alto spendente”, garantendo ritorni soddisfacenti ad artigiani, stilisti e creativi. Un motivo in più per provare a far investire qualche allevatore su razze di pregio dal punto di vista laniero, collegando diversi attori sul territorio.
Tutti gli imprenditori presenti al Tavolo hanno espresso il desiderio di poter immaginare una filiera della “Lana lucana”, se ci fossero le condizioni minime di partenza per istituire una micro filiera locale, dichiarandosi disponibili a farne parte e a sposare in pieno il progetto.
Un percorso in salita per le tante limitazioni legislative attualmente esistenti in materia, ma non impossibile: un documento finale esaminerà le minacce e le opportunità esistenti, consegnando una visione agli attori della potenziale filiera.