Si è tenuta oggi, presso la Camera dei deputatila presentazione dell’interrogazione parlamentare con cui vogliamo manifestare il nostro sostegno alle famiglie transnazionali.
Hanno partecipato come relatori alla conferenza gli Onorevoli Eleonora Evi, Luana Zanella, Devis Dori, Silvia Dumitra che Presidente Donne Rumene in Italia e la lucana Angela Maria Bitonti, avvocata per i diritti umani ed in particolare in difesa di donne e minori migranti.
Con l’interrogazione parlamentare vogliamo manifestare il nostro sostegno alle famiglie transnazionali. Sono oltre cinque milioni gli stranieri residenti in Italia. Quasi 1 su 2 è di provenienza europea. La maggior parte lascia in dietro la famiglia nei paesi di residenza. Emigrazione della forza lavoro, soprattutto femminile; mantenimento del legame con la famiglia, con i figli e con il Paese d’origine; iniziative di cooperazione internazionale con i Paesi di partenza dei cittadini di origine straniera; revisione della normativa in materia di ricongiungimento familiare al fine di rendere più efficace e mirata ogni specifica azione di protezione sociale: sono questi i temi affrontati nell’interrogazione di cui discuteremo con i nostri relatori.
Già ad inizio anno era stata depositata una interrogazione alla Commissione Europea, prima firmataria Eleonora Evi.
La Commissione, con risposta del 10 marzo,formulò raccomandazioni globali per rafforzare la protezione dei migranti lungo tutta la rotta migratoria verso l’Unione Europea rimettendo agli stati membri l’adozione dipolitiche sociali transnazionali specifiche per evitare violazioni di massa dei diritti umani dei minori per questo nuovo modello di famiglie che si impone a livello globale.
Quella delle famiglie transnazionale è tematica nota e sentita anche a livello regionale, vista la numerosa presenza di migranti economici, in particolare donne provenienti dai Paesi dell’Est costrette ad allontanarsi dalle proprie famiglie di origine. Favorire il ricongiungimento familiare e migliorare le azioni di protezione sociale contribuirebbero a migliorare il tessuto delle nostre piccole realtà, costruendo processi veri di inclusione sociale.