De Salvo (Confapi Matera): “Solidarietà agli operatori Cup ospedale di Matera, Asm e lavoratori pagano le colpe di un sistema sanitario inefficiente”. Di seguito la nota integrale.
Il Presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, esprime solidarietà agli operatori del CUP dell’Ospedale Madonna delle Grazie dopo l’increscioso episodio verificatosi giovedì mattina nei locali del nosocomio materano.
È evidente – dichiara il Presidente De Salvo – che né l’Azienda che gestisce il servizio del Centro Unico Prenotazioni, né i lavoratori che si interfacciano con gli utenti, hanno responsabilità in questa come in altre vicende che mettono a nudo i disservizi di un sistema sanitario ormai al collasso in provincia di Matera. I cittadini hanno ragione a essere esasperati ma non possono certo prendersela con chi lavora al CUP e con gli operatori sanitari.
Al di là dell’episodio specifico, che non trova giustificazione alcuna, è chiaro che le liste d’attesa sono diventate un problema serio per la sanità materana, purtroppo non l’unico. La nostra emigrazione sanitaria comincia a pesare enormemente sulle casse della Regione Basilicata. Carenza di medici, infermieri e OSS, penuria di macchinari, soppressione di diverse Unità Complesse (i primariati), concorsi deserti, attività chirurgiche ridotte al lumicino, lunghe liste d’attesa, hanno fatto dell’Ospedale Madonna delle Grazie solo un bellissimo involucro ormai svuotato di tecnologie e abbandonato dalla politica regionale, visto che la sanità è materia di competenza delle Regioni.
Sono anni che Confapi Matera denuncia il depotenziamento dell’Ospedale di Matera e in generale della sanità lucana. Per di più oggi i soldi ci sono, con una legislazione senza vincoli di spesa. Occorre potenziare organici medici e personale, occorrono nuovi macchinari, ma soprattutto ci vuole una nuova consapevolezza dell’importanza di un presidio sanitario degno di un Paese civile, come noi diciamo di essere. Dal punto di vista di un’Associazione imprenditoriale, infine, avere un ospedale che funziona e che può contare su una “ricca” dotazione finanziaria, significa anche avere ricadute economiche sul territorio, con le forniture di macchinari e tecnologie, mensa, pulizia, vigilanza, manutenzione d’impianti, ecc.
Ci piacerebbe conoscere i piani di investimento e il piano strategico dell’ASM, anche nell’ottica del PNRR, vista l’estrema urgenza di un vero e proprio piano di rilancio e considerato che la sanità è la prima voce di spesa del bilancio regionale.