Ringrazio le autorità intervenute ed in particolare Alfredo Mantovano Sottosegretario agli Interni, il mio intervento sarà incentrato sull’impegno profuso a rendere il capoluogo di provincia quale città sicura. La sicurezza, ha impegnato il governo e le amministrazioni con le più disparate ed a volte singolari soluzioni, ognuno confida nell’aver trovato la soluzione giusta. Quale delegato alla sicurezza della città di Matera, capofila nella nota classifica nazionale, mi viene naturale dover fare delle attente valutazioni e, se del caso, inserire un contributo ed infine spiegare quali sono state le soluzioni per giungere a siffatti risultati, Del resto, rimango convinto, che il sistema di sicurezza posato in questa città, sia un modello da esportare, senza speciali accorgimenti, fatto semplicemente di impegno e coinvolgimenti ampliati. Non solo le statistiche dei dati relativi all’ordine pubblico nelle città italiane danno a Matera il primato della più sicura del paese, ma persino il numero di reati denunciati risulta inferiore rispetto all’anno precedente, ed ancora un dato rimarchevole viene dal numero di reati consumati da extracomunitari che risulta nettamente inferiore alla media nazionale nonostante le presenze di costoro siano significative. L’attestazione non può far altro che gratificare la città e tutti coloro che hanno contribuito al risultato, anche perché va affermato che questa è una città dove la sicurezza non è solo un dato statistico ma, soprattutto vi è la persuasione e la percezione di vivere in una città nella quale la sicurezza si vede, è palpabile e concreta. Nel momento in cui si fa un gran parlare di ronde, d’impiego diffuso di militari e di ampliamento del controllo del territorio, nella città più sicura del paese la politica della sicurezza si pone su diverse angolazioni, impiantando un controllo del territorio basato sulle moderne tecnologie e sull’impegno collaborativo dell’intera cittadinanza.
Il risultato ottenuto è notevole se si pensa che solo 10 anni orsono la situazione era esattamente ribaltata, quindi l’effetto è stato concretamente ottenuto, in una città ora sgombra da organizzazioni criminali e spacciatori di droga, i cittadini sanno che l’attuale primato è il frutto di scelte oculate che in un decennio hanno permesso di sconfiggere la criminalità organizzata per poi affrontare con efficacia una lotta serrata alla microcriminalita e al disagio sociale. Il capillare controllo del territorio ed il concreto coordinamento tra le forze dell’ordine, ha permesso di coinvolgere il cittadino in un criterio di sorveglianza dilatata che, parte dal cittadino per arrivare alle Polizie dello Stato, in sostanza di quel discorso antico di una città che viveva e continua a vivere di vicinato.
Un secondo aspetto si appoggia sulle strutture amministrative che si interpongono nel sociale e che svolgono un importante ruolo nell’ambito del recupero del disagio giovanile, delle tossico dipendenze, nel reinserimento dei detenuti, nell’accoglienza agli stranieri, insomma in quel contesto che è la grande catena sociale di cui è pregna la città.
Un ruolo non secondario è sviluppato dalle associazioni di volontariato sempre presenti nel donare il loro contributo nelle occasioni più disparate, con particolare riguardo alla loro presenza in manifestazioni popolari, sportive e d’intrattenimento, costituendo un forte risparmio di risorse umane per le forze dell’ordine da dedicare a compiti più confacenti alle loro specificità. Un ultimo aspetto, è quello che attiene alla repressione, ruolo svolto esclusivamente dalle ottime strutture investigative delle Polizie dello Stato, nella nostra città, non si tralasciano i reati di microcriminalità, (furti, d’auto, in appartamento, piccole truffe, borseggi, ecc,), in altre realtà tali reati costituiscono un fatto puramente statistico, qui si impegnano le migliori risorse, consegnando la convinzione che ogni fatto, che in altri centri apparirebbe marginale, venga data rilevanza. Il risultato ottenuto è stato quello di consegnare alla comunità un territorio pulito, sgombrato dalla criminalità. Appare ovvio che in tale contesto l’insediamento di nuove strutture criminali risulta difficile ed i tentativi sono puntualmente stroncati sul nascere, offrendo la cognizione esatta di un territorio difficile per il radicamento della criminalità organizzata con le strutture operative di Carabinieri e Polizia, sempre vigili. Tali aspetti sono talmente evidenti che organizzazioni criminali di elevato livello operanti nella vicina Puglia, si mantengono lontane da questo territorio ben conoscendo l’impegno investigativo volto con insistenza, a reprimere anche i più piccoli reati. Insomma, senza ronde, senza interventi di gran clamore, incidendo su quello che si ha, puntando sul senso civico e sulla laboriosità del lucano, diffondendo la cultura della legalità, volgendo ad nuovo ed aperto rapporto di fiducia cittadino/operatori di Polizia, si può creare un modello d’eccellenza.
In concretezza il modello è basato sul dare origine a presupposti affinché le istituzioni comunichino tra loro, interagiscano in modo attivo, frizionando gli ambiti di competenza in favore delle emergenze più disparate, condensando un clima di cordialità tra i vertici istituzionali delegati a dirigere l’ordine e la sicurezza pubblica in questa terra dall’apparenza facile.
Adriano Pedicini
pedicini!!! SIAMO LA CITTA PIU SIKURA?? E PER FORZA NATAZZIK M SIT AMMETT PUR LA TELECAMERA IND LA STANZA DA LITT E CONTROLLARE QUANDAVOT FAZZ LAMOR K MIGGHIERM!!STA PIENA DI TELECAMERE LA CITTA’ !! VOGGH VDE’ CI IET KUR STUDC CAA VOL VNI’ A FA NA RAPINA !!ANZI PEDIII SAIKE TI CONSIGLIO INVECE DI METTERE ALL’INGRESSO DELLA CITTA BENVENUTI NELLA CITTA DEI SASSI METTETENE NATATUN !!BENVENUTI NELLA CITTA DEL GRANDE FRATELLO!!MADO SE IN QUESTURA SI VEDE CASA MIA KISSA CHE MI DICONO !!MA CUS IE PESC DI ROKKO SIFFREDI??SEMP AFFA’ STA???