Aggressione al Cup, Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani): solidale con l’operatrice del Cup di Matera, ma solidale anche con i cittadini che non trovano risposta alla loro domanda di salute. Di seguito la nota integrale.
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani
Non posso che esprimere solidarietà all’operatrice del Cup di Matera, che nei giorni scorsi è stata fatta oggetto di un’aggressione, ma nel contempo voglio e devo esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza a quei miei concittadini che ogni giorno non trovano risposte adeguate alla loro domanda di salute.
Gioverà ricordare che, in base a dati diffusi dall’Istat, in questo nostro paese, 2 milioni di persone (il 3,3% dell’intera popolazione) “rinunciano a visite o accertamenti specialistici per problemi di liste di attesa”. Questo per non dire che, sempre secondo l’Istat, sono “oltre 4 milioni le persone che rinunciano per motivi economici”.
Un dato drammatico, che mi spinge a dire che non siamo un paese civile. No, non lo siamo, ma in compenso siamo un paese che ha di fatto demolito, in questi anni, il suo Servizio Sanitario attraverso tagli indiscriminati, scellerati, scriteriati.
Quanto alla nostra regione, alla nostra Basilicata, le condizioni in cui versa il Servizio sanitario sono particolarmente preoccupanti, pur in un quadro di sfascio generalizzato. Preoccupante l’incapacità della Giunta Bardi di dare risposte adeguate.
Di tutta evidenza e con buona pace dell’art.32 della Costituzione, stiamo creando sempre più i presupposti per dividere la popolazione lucana in due fasce: cittadini di serie A, che avendo i mezzi possono curarsi, e cittadini di serie B, la cui possibilità di accesso alle cure e a una assistenza adeguata diventa sempre più una chimera.
Abbiamo bisogno con urgenza di un vaccino che ci immunizzi dal patente tradimento della Costituzione. Oggi, di fatto, il diritto alla salute è un diritto negato a troppe persone, in Basilicata e nel paese tutto.
Infine, ma non ultimo, a coloro che oggi si preoccupano dell’arrivo dell’influenza e dell’impatto che la stessa potrebbe avere sui nostri ospedali e nelle trincee degli avviliti Pronto soccorso, suggerisco di leggere un articolo pubblicato da Quotidiano Sanità nel febbraio del 2019: “La carenza di PL in questi giorni di picco influenzale accentua ancora di più la gravità della situazione per la sospensione degli interventi chirurgici programmati e per riservare di necessità i posti letto ai ricoveri urgenti. Con tutti i disservizi e le disfunzioni legate ai ricoveri in aree specialistiche inappropriate”.
Da notare che l’articolo citato s’intitolava “Sempre meno letti negli ospedali. Sia per acuti che per lungodegenze. E il sistema è in sofferenza”.
Che Dio ce la mandi buona, perché è certo che “non è andato tutto bene”, anzi.