Fondi Fesr-Fse e Pnrr per Sud e Basilicata, Lamiranda (Terre di Aristeo): “Spendere velocemente e bene queste risorse”. Di seguito la nota inviata da Saverio Lamiranda (segretario generale Associazione Distretti LN 106/2014, ad Distretto Terre Aristeo).
Fino a ieri era un alibi: per il Sud e la Basilicata ci sono pochi soldi. Oggi con il Fesr-Fse dei prossimi cinque anni (poco meno di 1 miliardo di euro) e il Pnrr (750,8 milioni solo per enti pubblici regionali e privati) non lo è più. Il problema che sarà centrale domani nell’importante incontro con il Ministro per il Sud e il Pnrr Raffaele Fitto è come spendere velocemente e bene tutte queste risorse. Prendiamo il turismo e le attività culturali: € 94,2 milioni (a fronte di una richiesta totale di € 531 milioni), così ripartiti: € 11 milioni – Regione Basilicata; € 50 milioni – Comuni e Province; € 4,3 milioni – Soggetti Privati; € 10 milioni – Direzione Regionale dei Musei della Basilicata; € 19 milioni – Direzione Generale per la sicurezza del Patrimonio Culturale. A questi dobbiamo aggiungere € 251,4 milioni per Digitalizzazione, Innovazione, Cultura e Turismo, Transizione Ecologica, Istruzione, Inclusione e Coesione Sociale ( soggetto attuatore: Comuni della Basilicata). Del resto, lo sosteniamo da tempo, la rimodulazione del Pnrr, a cui sta lavorando il Ministro Raffaele Fitto (ottimo il lavoro della Cabina di Regia), è un’opportunità da non perdere per il turismo per recuperare risorse che tra l’altro non si riusciranno a spendere come dimostrano troppe gare per interventi in altri settori che vanno deserte. Ci sono opere nei programmi Pnrr che non si faranno mai nei tempi previsti dal Pnrr, sia per motivazioni tecniche oggettive, sia per incapacità di investimento dei titolari dei fondi. Confidiamo dunque in una svolta da parte del Governo che ha inserito il turismo tra le priorità della sua azione. Primo passo: è indispensabile assegnare al turismo che ha dimostrato veloce capacità di spesa (anche privata) e che ha i canali normativi già operanti, risorse adeguate per far fronte alle richieste delle imprese. Per queste ragioni, oltre che è necessario disporre di maggiori risorse (oggi reperibili nella revisione del Pnrr) per investimenti anche per i progetti candidati dai Distretti Turistici, diventa fondamentale per contribuire a risolvere il problema della destagionalizzazione, da tempo al centro della strategia dei Distretti. Il 2023 – che si preannuncia per l’industria turistica come l’anno del ritorno ai livelli pre-pandemia – come prevedono i grandi tour operatori sarà l’anno di maggiore richiesta della vacanza benessere, intesa non solo salutistica ma al contatto con la natura, con la genuinità dei borghi, con il buon mangiare, con la voglia di nuove scoperte. Per questo, è ormai non più rinviabile intensificare, attraverso l’attivazione degli strumenti esistenti e già previsti dalla normativa vigente come i Distretti istituiti dalla LN 106/2014, la cooperazione pubblico-privata fattore determinante per la buona spesa dei fondi del Pnrr. Il ministro ha già rimarcato che molti strumenti di programmazione non dialogano tra di loro, come il Piano di ripartenza e il Fondo di sviluppo e coesione. Condividiamo questo ragionamento: se non riesci a fare una buona programmazione degli investimenti rischi di compromettere interventi per decine di miliardi. Noi dei Distretti ci siamo e sollecitiamo la convocazione – che da tempo richiediamo – del tavolo di concertazione per i progetti già presentati e quelli pronti.