Mercoledì 21 dicembre 2022 alle ore 19 nelle scuderie di Palazzo Malvinni Malezzi a Matera è in programma il concerto di chitarra classica con il musicista iraniano Navid Zandaveh, organizzato in collaborazione con Stefano Siggillino e La Fondazione Le Monacelle di Matera. Nato a Tehran, Zandaveh si avvicina sin da giovane allo studio di musica e inizia a studiare chitarra da autodidatta. All’età di 19 anni si iscrive alla scuola musicale di Tehran dove conosce il Maestro Kourosh Purmoghaddam.
La passione per la musica classica occidentale, lo porta a proseguire gli studi presso il Conservatorio Superiore di Musica di Trieste diventando allievo di Andrea Dieci e Pierluigi Corona. Nel 2015/16, attraverso il programma europeo Erasmus, si reca in Andalucia per perfezionarsi con Antonio Duro nel Conservatorio Superiore di Siviglia. Nel 2020 si laurea con il massimo dei voti in chitarra classica al conservatorio L. Cherubini a Firenze con il Prof. Francesco Romano.
Seguendo la sua passione per la musica e il dolce e suggestivo suono della chitarra classica, Navid Zandaveh, per questa occasione, entra in dialogo con i quattro artisti italiani esposti e con il tema della fragilità connesso alla città di Matera. Il risultato è un repertorio attraverso il quale emerge una sincera ed intima motivazione sensibile da custodire in un tempo parcellizzato e rareffato.
L’iniziativa è legata a Fяagile. Pensieri sul crinale, mostra d’arte contemporanea inaugurata il 10 dicembre nelle Scuderie Reali di Palazzo Malvinni Malvezzi a Matera.
Corrispondenze segniche, formali, concettuali; una linea perimetrale da percorrere e rinconcorrere con gli evanescenti e flebili pensieri che, come tracce disomogenee, si disseminano lungo il percorso con l’unica speranza di essere, o divenire, testimonianza impermanente di uno scorrevole ricordo.
Le opere di repertorio e le installazioni site-specific di Cesare Galluzzo, Elena Modorati, Gianni Moretti e Maria Elisabetta Novello, seguendo il lento scorrere del tempo, il tepore del sud e la quiete di una città pervasa ancora dall’odore di una vita contadina, dialogano con sinfonie struggenti, passionali e profondamente connesse con l’essenza stessa della mostra curata dal critico d’arte Matteo Galbiati e dalla curatrice lucana Alessia Pietropinto.
Fяagile. Pensieri sul crinale si arricchisce così di nuovi stimoli e corrispondenze emotive, di intime e delicate vibrazioni che rendono permanente il ricordo, la rimembranza di un vissuto che non appartiene più ad una singola entità agente, ma diviene riflesso incondizionato di ciò che è stato, inafferrabile pensiero di ciò che sarà.