Gerardo de Grazia (Confsal Basilicata):”Credo sia arrivato il momento di dire basta alle proteste e iniziare a fare proposte”. Di seguito la nota integrale.
Siamo stanchi dei no ideologici e, soprattutto, della sterile discussione di destra e sinistra.
È arrivato il momento di approvare e criticare, non per spirito di appartenenza ma, per sana oggettività.
La storia della Basilicata è scritta nel clientelismo iniziato, o meglio, aumentato dal post terremoto.
Come Confsal siamo sempre più stupiti dalla contrapposizione calcistica alla quale siamo costretti ad assistere, contrapposizione, priva di visione e debole nelle proposte.
Riteniamo, ci sia, la necessità di tornare a parlare dei giovani del sud, costretti a scegliere se andar via o accontentarsi di lavoro sottopagati.
Nella nostra regione, secondo l’ISTAT e OCSE nel 2021 gli occupati tra i 35/49 anni sono il 13,19% e tra i giovanissimi 15/34 anni è al 7,10%.
Con questi dati la volontà comune dovrebbe essere lontana dai colori e volta al bene comune piuttosto che al consenso.
Chi urla contro tutto e tutti, chi denuncia discriminazioni, chi scende in piazza per ogni santa ragione, dovrebbe essere coerente, e non imbracciare crociate contro le altre organizzazioni sindacali.
Questo “modus operandi” ha trasformato il sindacato, o meglio alcune organizzazioni, ad essere espressione diretta dei partiti.
Le priorità per noi sono altre, racchiuse in 5 punti:
1. accelerare sugli investimenti del PNRR facilitando le assunzioni di tecnici specializzati.
2. Secondo l’INPS una donna su cinque lascia il posto di lavoro a due anni dalla maternità, bisogna ridurre il gap tra padri e madri, incentivando la famiglia attraverso il rimborso delle spese sostenute e alleggerendo i costi delle aziende.
3. Ritornare a industria 4.0 superando il tetto massimo per gli investimenti per incentivare innovazione e sviluppo.
4. Risanare la sanità pubblica. Mancano oltre 50 mila infermieri e 20 mila medici. Bene gli incrementi previsti nella manovra di bilancio ma, se si tiene conto degli aumenti energetici, parte di essi verranno impiegati per tamponare gli aumenti.
5. Incrementare le borse di studio e prevedere un fondo che eroghi prestiti agevolati dopo gli studi. Istituendo una fabbrica delle competenze per intercettare la domanda e formare l’offerta.