Lunedì 27 dicembre 2022 alle ore 17,30 nel Palazzo della Cultura in Largo Pignatari a Potenza è in programma la pesentazione del libro “Pop corn & patatine – Dalla sceneggiata napoletana al nuovo cinema meridionale” di Giuseppe Marco Albano e Renato Scatà. Di seguito i particolari.
Eccessivo, esagerato, romantico, autentico e cafone, scostumato, violento e fetente, il cinema neomelodico, rielaborato criticamente come cinema ‘e cartone, è la rappresentazione dell’immagine “brutta”, del racconto popolare destinato agli ultimi, di un’epica antieroica meridionale. Giuseppe Marco Albano e Renato Scatà riflettono sul cinema ‘e cartone, dalla sceneggiata napoletana al nuovo cinema meridionale, nel libro Pop corn & patatine (Sagoma Editore, luglio 2022) che verrà presentato per la prima volta a Potenza, il 27 dicembre alle ore 17.30, presso il Palazzo della Cultura. L’autore e regista lucano, Giuseppe Marco Albano, dialogherà con il giornalista Sergio Ragone. Sarà il primo appuntamento di Fuori Visioni, una serie di eventi organizzati dall’associazione culturale Polimeri al di fuori del festival di cinema di Potenza, Visioni Verticali, che quest’anno si è tenuto dal 16 al 19 novembre 2022.
Dalla sceneggiata di Mario Merola e Pino Mauro ai musicarelli di Nino D’Angelo, Carmelo Zappulla e Gigi D’Alessio fino ad arrivare al fenomeno Gomorra e alle parodie neomelodiche di Checco Zalone, Giuseppe Marco Albano e Renato Scatà indagano il genere di cartone, contaminato e contaminante, che viaggia in seconda classe, analizzando gli aspetti di un’umanità socio-antropologicamente dimenticata e desiderosa di un’emancipazione sociale, culturale ed economica. È il cinema delle marginalità, esteriori ed interiori, un percorso per troppo tempo lasciato in penombra malgrado le infinite connessioni e i numerosi rimandi tra vecchi e nuovi autori del cinema italiano.
Così parlò Bellavista, Scugnizzi, Mery per sempre, Tano da morire, L’imbalsamatore, L’uomo in più e tante altre opere si ritrovano finalmente all’interno di un’inedita genealogia melodrammatica da scoprire e approfondire; un genere anomalo, invisibile, che trova le sue radici nella cine-sceneggiata e nel cinema-canzone anni Settanta e Ottanta e che oggi, orienta i gusti e gli stili dell’immagine contemporanea.
Gli autori
Giuseppe Marco Albano è regista, sceneggiatore e produttore. Vincitore del Nastro d’argento nel 2011 per il cortometraggio Stand by me e del David di Donatello 2015 per il cortometraggio Thriller. Attualmente cura la regia del prestigioso Premio Tenco. Tra i riconoscimenti ricevuti, il Premio Massimo Troisi, la Medaglia d’oro UNESCO per il cinema e il Premio Rodolfo Valentino.
Renato Scatà è critico e ricercatore presso lo storico Filmstudio di Roma. Tra le pubblicazioni, Sguardi sui Film Festival (Ed. Quaderni di CinemaSud, 2011), Speciale Francesco Rosi (Ed. Quaderni di CinemaSud, 2014), Mai più triste né solitario – Il cinema argentino di Osvaldo Soriano (Ed. Urbone – La Fronda, 2021).
“Al sud siamo nati per non avere”, Gigi D’Alessio
Dalla prefazione di Gigi D’Alessio
“Questo genere cinematografico sottovalutato di cui vi occupate in questo saggio, questo cinema puveriello o ‘e cartone, potrebbe essere il pretesto per un discorso molto più ampio sul meridione.
Noi del sud, siamo nati per non avere. In qualsiasi circostanza, è come se dovessimo chiedere sempre “scusa”. Se uno come me ha successo, se una squadra come il Napoli vince uno scudetto, se apri un ristorante, se crei un brand importante, devi sempre giustificare qualcosa. Al sud, se hai successo sei un miracolato oppure, in altri casi, c’è qualcosa di poco chiaro. Questo cinema che canta, sempre maltrattato e nascosto, può servire oggi a guardare meglio il passato. Mi viene in mente Mario Merola che è stato il capostipite del genere della cine-sceneggiata, uno dei fenomeni più importanti della Napoli del novecento, alle canzoni e ai testi di Libero Bovio che erano presenti in quel cinema, alla poesia di Salvatore Di Giacomo e a tutto quel mondo scomparso pieno di umiltà e semplicità”.