Leonardo Rocco Tauro, componente dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia, in una nota celebra i 66 anni della Fiamma Tricolore, simbolo del Movimento Sociale, di Alleanza Nazionale e oggi di Fratelli d’Italia. Di seguito la nota integrale.
Settantasei anni e non dimostrarlo.
Certamente è un compleanno diverso quello della fiamma tricolore in questo 26 dicembre 2022.
Movimento politico costituito a Roma nel giorno di santo Stefano, nello studio dell’avvocato Michelini.
I reduci della Repubblica Sociale Italiana, ma non solo essi, intesero non far scomparire del tutto dal panorama nazionale, a repubblica appena iniziata, una visione politica del tutto diversa da quella dei maggiori protagonisti dell’immediato dopoguerra.
Romualdi, Michelini, De Marsanich, Almirante, Rauti e tanti altri che vollero fortemente occupare lo spazio politico a destra del panorama nazionale, in quanto troppo evanescente la presenza del partito liberale o dello stesso partito monarchico a difesa dei valori nazionali, e della sua storia.
Senza nostalgia alcuna, ma decisi a non far annientare del tutto una concezione della stato e della sua cultura, comunque significativamente presente negli italiani.
Partecipando attivamente alla ricostruzione del tessuto politico, che potesse andare oltre al social-comunismo e alla stessa democrazia cristiana, che già all’epoca, in antitesi, provavano a conquistare la maggioranza dell’elettorato e della stessa opinione pubblica.
Sin da subito accettando il pluralismo e la concezione democratica dello stato.
Il tutto racchiuso nello slogan efficace quanto vero “Non rinnegare, non restaurare! “.
Che sarebbe diventato il messaggio del partito per tutti: dagli analisti della politica ai suoi stessi protagonisti.
Forza politica, quella del Movimento Sociale italiano, divenuto poi anche Destra Nazionale, che, dopo essere stata decisiva per la elezione del governo Tambroni, che dovette dimettersi dopo poco a causa delle manifestazioni di piazza della sinistra contro un atto parlamentare democratico, e la elezione di ben due capi di Stato, a distanza di tempo, Antonio Segni e Giovanni Leone, finì per essere antidemocraticamente emarginata.
Contrapposizione violenta che poi sfociò nella tragica fase degli scontri tra giovani di destra e di sinistra, negli anni settanta/ottanta, con molti di loro a perdere la propria vita.
Duri momenti per la nazione, col successivo terrorismo politico, soprattutto rosso, con altre morti innocenti.
MSI che dal 1948 al 1995 ebbe sempre una sua nutrita rappresentanza parlamentare.
Chiusasi la lunga fase missina con l’Alleanza nazionale in quel di Fiuggi, il 27 gennaio 1995, ma anche una non insignificante frazione di quel partito a non accettare né programma né visione politica del nascente partito, dando origine a Fiamma Tricolore con Pino Rauti e altri.
Che riteneva, invece, esserci tutte le condizioni perché il partito potesse continuare il suo percorso nella storia, e col suo programma, visto che le elezioni politiche del 1994 furono vinte, in coalizione con altri, come MSI, senza creare lacerazioni inutili. E non altro.
Negli anni a seguire, moltissimi ex Alleanza Nazionale, scomparsa anni prima nel Pdl, e gran parte di Fiamma tricolore, si sono ritrovati in Fratelli d’Italia, per dare una continuità storica a quel partito nato settantasei anni fa.
Ma anche fungendo da catalizzatore per quanti alla ricerca di un partito che li potesse rappresentare, dopo la stagione di tangentopoli e la fine della prima Repubblica. Con la Terza che stenta a decollare.
Fdi guidato sin dalla sua nascita, giusto dieci anni fa, dall’attuale Capo di Governo, Giorgia Meloni.
Movimento che rappresenta oggi quasi un terzo degli italiani.
Che senza alcun contorsionismo governa in tutta tranquillità, forte dei suoi valori irrinunciabili, ma anche dei suoi programmi elettorali sociali e assai condivisi dall’opinione pubblica.
Un partito della nazione per la nazione.
Un partito che non deve dimostrare ad alcuno il suo tasso di partito democratico. Né sottoporsi costantemente alle analisi del sangue.
In aggiunta, che quelli che le richiedono non hanno nessuna superiorità né etica né morale alla destra italiana.
Palesando, viceversa, solamente una insana voglia di abbattere l’avversario politico, con una sceneggiatura già praticata nel corso dei decenni, e che a nulla è valsa, se non a fomentare odio e tragedie immani.
Noi siamo quelli di ieri. Domani saremo quelli di oggi.
Buon compleanno Fiamma!