In occasione della ricorrenza del 29 dicembre 1514, giorno in cui fu ucciso Giovan Carlo Tramontano, Conte di Matera è stato pubblicato “Storia del Conte Tramontano, eletto del popolo a Napoli, tiranno a Matera”, il libro-fumetto di Franco Carella, Giovanni Caserta e Franco Villani (Villani editore, 2022, pagine 128 a colori).
La storia del Conte Giovan Carlo Tramontano è raccontata dalle immagini di Franco Carella. I dialoghi e i commenti di Franco Villani, pur inventati, nulla tolgono alle ricerche storiche di Giovanni Caserta che i lettori potranno trovare in appendice al testo.
Nel 1497, “adì primo de octobre 1497 de domenica cavalco Messere Joan Carllo tramontano Citadino Napolitano Conte de Mathera”, che,da città demaniale, rispondente al Re, si ritrovò città feudale. Era, Giovan Carlo Tramontano, il tipico rappresentante della nuova baronia spagnola, detta “loricata”, che legava la sua fortuna alla “lorìca”, cioè alla corazza e, per essa, al sostegno militare offerto al Re.
Trasferitosi stabilmente a Matera, ricchissimo commerciante, maestro di Zecca, il neo-Conte avviò presto interessanti operazioni economiche, che non mancarono di preoccupare la nobiltà del luogo. Fra le altre “industrie”,diede inizio alla costruzione di un ambizioso Castello, fuori città, impiegandovi manodopera locale, con paga in denaro. L’aristocrazia terriera entrò in crisi.
La sera del venerdì 29 dicembre 1514, si ebbe l’uccisionedel Conte forestiero, dalla “vulgata” qualificato come tiranno.Ci fu una inchiesta voluta dal re Ferdinando il Cattolico, Re di Spagna, cui seguì un indulto-perdono, concesso dietro versamento di 10.000 ducati. La città riacquistava la sua demanialità.
Ma era amore di libertà o paura del nuovo? Puòla libertà comperarsi con denaro? Chi furono gli assassini? E se non l’avessero ucciso? La storiografia tradizionale preferì rifugiarsi nella facile retorica del tirannicidio e del Castello minaccioso. Ma si deve credere? Si può dubitare?