Fiom Cgil Basilicata e Rsu Smartpaper: “Alla Smartpaper non ci sono regali di Natale per le lavoratrici e i lavoratori, si è interrotta la trattativa sul premio”.
Nelle sedi della Smartpaper si è tenuto un incontro per affrontare la trattativa sul premio di produzione, trattativa in piedi già da molto tempo, per responsabilità aziendale, che inspiegabilmente è stata chiusa con troppa fretta, confermando le criticità sul salario, sulla trasparenza e sull’insidioso ricatto per l’utilizzo dello Smart working.
Per la delegazione FIOM CGIL, unitamente ai delegati e alla segretaria generale Giorgia Calamita, era necessario modificare la proposta di accordo per il triennio 2022 – 2024, un’ ipotesi presentata dall’azienda e poi sottoscritta dalle altre organizzazioni sindacali.
Un premio che non solo non riconosce la qualità professionale e delle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori in quanto altamente qualificati, 4 anni fa percepivano un premio minimo annuale di 1200 euro implementato ulteriormente da una fetta di premialità individuale e che adesso si riduce a 930 annui solo se welfarizzati o 800 lordi se acquisiti in busta paga.
In modo celato è presente il ricatto dell’accesso allo smart working, perché se non si raggiungono gli obiettivi si rientra in azienda per effettuare una “pseudo formazione” altrimenti diversamente il lavoratore potrebbe garantire il raggiungimento degli obiettivi con un aumento eccessivo di ore lavorate, aumentando il carico del lavoro e dello stress correlato: inoltre l’elevata produttività individuale riduce il carico di lavoro lasciando senza lavoro molti lavoratori che, per sopperire alla mancanza di lavoro sono costretti a ricorrere a ferie e permessi.
Nel verbale di accordo viene anche indicato: “In caso di problemi alla strumentazione l’azienda metterà a disposizione fino ad esaurimento disponibilità dei PC muletto per intervalli massimo di un mese in modo da consentire ai lavoratori di provvedere alla riparazione e si adopererà con la RSU per stipulare convenzioni con rivenditori di elettronica”, dunque l’azienda non assume alcun impegno a fornire di sua tasca strumenti di lavoro ai dipendenti che già ci stanno rimettendo in termini di spese di utenze, prestando la loro attività in remoto e lavorando più del dovuto.
Dunque questo premio servirà ai lavoratori per acquistare un pc per poter lavorare in remoto, quando si sa che, gli strumenti di lavoro dovrebbero essere prerogativa dei datori di lavoro.
La FIOM CGIL ha chiesto di riconoscere un premio che possa aumentare realmente il salario dei lavoratori che ormai sono alle strette per l’impatto sulle loro buste paga visto lo scenario attuale di crisi economica, industriale nel nostro paese che per effetto della guerra oltre a distrarti per la perdita della vita di tante persone e il motivo dell’aumento dell’ inflazione, del caro vita, delle bollette più alte.
Durante la riunione la Fiom ha confermato la necessità di andare al superamento di tante criticità inserendo nell’accordo la possibilità di misurare i parametri del premio istruendo una commissione della trasparenza che ancora oggi è ferma nonostante un accordo sindacale che aveva previsto la sua operatività.
È fondamentale che all’interno di piattaforme sul premio i parametri siano raggiungibili, ci siano strumenti per i delegati che possano verificare tale condizione, inoltre inaccettabile il ricatto sull’utilizzo dello smart working. Tra le richieste, anche l’istituzione della commissione sulla trasparenza così da poter fare un premio che realmente riconosce il lavoro svolto.
Per tutte queste criticità ancora non risolte e di cui l’azienda ha dato la sua disponibilità di voler affrontare, abbiamo chiesto che il premio per l’anno 2022 fosse sperimentale in modo da concretizzare gli impegni che ha assunto l’azienda ma ancora sulla carta, così poi da poter valutare la validità dell’impianto e confermare gli anni 2023 e 2024 alla fine della sperimentalità e delle verifiche.