L’Amministrazione comunale di Matera, propone un “progetto bandiera” per il rilancio e la valorizzazione del sito dell’ex pastificio “Padula”, anche noto come ex Barilla. E’ l’idea promossa dall’assessore comunale alla Città e territorio, Rosa Nicoletti, nell’ambito della strategia Iti (Interventi territoriali integrati) di rilevanza regionale ed interregionale. La richiesta è stata avanzata alla Regione già in una bozza di documento strategico per la stesura della nuova programmazione Po-fesr 2021-2027, richiesta al Comune nell’aprile 2022. La programmazione comprenderà il nuovo Iti Matera e si pone in coerenza tanto con le strategie di livello comunale, quanto con quelle della politica di coesione 2021 – 2027, considerando anche la condizione storica particolare, dovuta al sopravvento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che potrà rafforzare le politiche di sviluppo locale sostenibile. Come più volte sottolineato dal sindaco, Domenico Bennardi, e dall’assessore Nicoletti, si tratta (è quanto si legge anche nel Pums – Piano urbano della mobilità sostenibile), della “più rilevante previsione di rigenerazione urbana nel Regolamento urbanistico (Ru), insieme all’indicazione di ambiti per programmi integrati di riqualificazione e ai finanziamenti ottenuti dal bando “Periferie”. E’ la formazione di una nuova e significativa centralità urbana, a poche centinaia di metri da via Santo Stefano e dall’accesso nord ai Sassi, con la riqualificazione diffusa dei quartieri Piccianello e San Pardo. “Una complessiva operazione di rigenerazione -spiega Nicoletti- per innalzare i livelli di accessibilità in tutta la zona, e consentire la riconquista di una quota significativa di spazi pubblici, la cui riqualificazione rappresenta un possibile volàno della rivitalizzazione sociale ed economica nei quartieri, come dall’immaginabile riqualificazione dell’intera area dello stadio, nella prospettiva di un ammodernamento degli impianti sportivi e dei servizi connessi. Ci sarebbe anche la disponibilità in parallelo della metrotramvia, con la nuova fermata via Cererie, proprio in corrispondenza della nuova centralità urbana, che offrirà funzioni e servizi di interesse collettivo molto attrattivi, con conseguente revisione di tutta la circolazione carrabile, compreso l’accesso da via San Vito. Gli interventi porrebbero l’intera zona, che comprende anche l’hotel e centro congressi di Mulino Alvino, come il mercato rionale da rigenerare, in una promettente prospettiva di rinnovo urbano. Nel disegno d’insieme, la relazione profonda Ru-Pums punta contestualmente a valorizzare parti urbane, funzioni e dotazioni esistenti, rafforzandone le relazioni e innalzandone le potenzialità di offerta di servizi agli abitanti, agli utenti urbani e ai turisti, favorendo anche quelle connessioni locali e di quartiere sulle quali si fonda la “città del quarto d’ora”; modello al quale Matera può ambire proprio per la disponibilità diffusa di centralità di quartiere, attività, funzioni e servizi pubblici e privati, esito di una importante tradizione urbanistica che garantisce alla città una struttura di riferimento significativa in tale prospettiva. Ciò in riferimento a uno scenario che traguardi Matera al futuro come città sempre più vivibile, accogliente, inclusiva, creativa e sostenibile”. E’ notizia di qualche giorno fa, che nell’ambito del Po-Fesr 2021-2027 la Regione Basilicata sia assegnataria di 983 milioni (70% fondi europei e 30% nazionali), per renderla più competitiva, veloce e connessa. Quale migliore occasione, per includere anche il progetto di Matera in un’ottica di intelligente rigenerazione urbana, che allontani eventuali iniziative private difformi dalla valorizzazione pubblica, funzionale e coerente di questo pezzo di città, e potrebbe rilanciare l’ex sito industriale, collocato in un ambito urbano di grande pregio.