È stato approvato questa mattina in Giunta regionale, il Provvedimento Generale di programmazione dell’assistenza territoriale ai sensi del Decreto Ministeriale 23 maggio 2022, n.77; un documento, illustrato lo scorso 19 dicembre in un incontro partecipato con i rappresentanti di ANCI, i sindaci dei comuni capofila degli ambiti territoriali, le sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, FIALS, i direttori delle aziende sanitarie ASP, ASM, alla presenza dell’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, che definisce le linee organizzative e le azioni prioritarie per il Sistema sanitario regionale.
“Il documento, integrato con le indicazioni di Agenas, ente individuato dal DM n. 77, come soggetto responsabile del monitoraggio per l’attuazione dello stesso e modificato in seguito alle istanze provenienti dalle parti coinvolte, dove è stato possibile e nei termini di legge – ha spiegato l’assessore Francesco Fanelli- “indirizza le funzionalità, i modelli organizzativi e di servizio e individua le professionalità necessarie aggiuntive rispetto all’assetto e al fabbisogno attuale, per il concreto avvio delle Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità, le Centrali Operative Territoriali, l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, l’Assistenza Domiciliare Integrata e tutte le altre componenti rilevanti per lo sviluppo dei servizi territoriali finalizzati alla promozione della prevenzione primaria e al miglioramento dell’accessibilità,- ha aggiunto l’assessore- al fine di realizzare un quadro organico ed armonico di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Regionale e di promuovere un’assistenza efficace, sicura, tempestiva, equa ed integrata”.
Ai sensi del DM, n.77, saranno realizzati 6 Distretti Sanitari, centri di riferimento territoriale per l’accesso a tutti i servizi dell’ASL, organizzati in base alla popolazione e nel rispetto degli ambiti, che rimangono nella configurazione attualmente vigente, per garantire omogeneità amministrativa tra ambiti sociali, aree programma e distretto sociosanitario.
DISTRETTO 1: VULTURE ALTO BRADANO – Sede MELFI- Conservata la sede distrettuale complementare di Venosa, altrimenti denominata ATD
DISTRETTO 2: VAL D’AGRI- MARMO PLATANO MELANDRO -Sede MARSICOVETERE- Villa d’agri.
DISTRETTO 3: POTENZA ALTO BASENTO- Sede POTENZA
DISTRETTO 4: LAGONEGRESE-POLLINO- Sede LAURIA- conservata la sede distrettuale complementare di Senise, altrimenti denominata ATD
DISTRETTO 5: MATERA-MEDIO BASENTO- Sede MATERA- conservata la sede distrettuale complementare di Tricarico, altrimenti denominata ATD
DISTRETTO 6: METAPONTO- COLLINA MATERANA- Sede POLICORO
“Tale suddivisione” – ha continuato l’assessore Fanelli- “applica tutte le deroghe possibili e gli spazi organizzativi praticabili nel rispetto del DM n. 77, infatti a fronte di quanto previsto, abbiamo comunque assicurato un distretto in più rispetto ai 5 previsti. Si riduce il numero dei Distretti attuali ma se ne conserva l’omogeneità, poiché non vengono sconvolti i confini amministrativi degli ambiti sociali, né delle aree-programma. Tale organizzazione non inficia assolutamente la rete dei servizi che si sta per sviluppare e realizzare sul territorio, ma prevede esclusivamente una modifica della geometria interna dei modelli organizzativi”.
L’assessore Francesco Fanelli ha poi spiegato che “per potenziare i Distretti, saranno realizzate sei COT (Centrale Operativa Territoriale) che saranno preferenzialmente inserite nell’ambito delle case della comunità e che avranno il compito principale di garantire la presa in carico del paziente e di monitorare i processi di cura attraverso lo sviluppo del nuovo ecosistema digitale della Basilicata per lo sviluppo della tele visita, del telecontrollo e del tele monitoraggio, anche presso il domicilio dei pazienti.
Queste, avranno sede a Venosa, a Marsicovetere, a Potenza, a Lagonegro, a Matera e a Policoro.
Dovranno essere realizzate 19 Case della Comunità, ben 2 in più rispetto a quanto stabilito in prima battuta dalle indicazioni ministeriali, con sede a Lavello, a Sant’Arcangelo, a Potenza, a Lagonegro, a Irsina, a Montescaglioso, a Montalbano Jonico, a Genzano di Lucania, a San Fele, a Vietri di Potenza, a Corleto Perticara, ad Anzi, ad Avigliano (Lagopesole), a Maratea, a Senise, a Viggianello, a Garaguso, a Ferrandina e a Tursi.
Saranno attivati cinque ospedali di comunità, dedicati alle transizioni di cura tra l’ospedale per acuti e il domicilio del paziente. Con 20 posti letto ciascuno, per un totale di 100, gli ospedali di comunità avranno sede a Venosa, a Muro Lucano, a Maratea, a Stigliano e a Pisticci (Tinchi) e potranno essere ricoverati pazienti fragili e cronici che hanno bisogno di un breve periodo di osservazione”.
“Si tratta di un progetto ambizioso”-ha concluso l’assessore Fanelli- “di concreta prossimità al cittadino volto ad assicurare assistenza sull’intero territorio regionale. La vera sfida da affrontare consiste nella ricerca e nell’innesto di nuove professionalità nell’ ambito medico, infermieristico, sociosanitario e tecnico affinché l’offerta dei servizi sia quanto più completa e vicina ai nostri cittadini. In questo senso continueremo e rafforzeremo le politiche del reclutamento e della formazione del personale sanitario già in parte avviate con le procedure di stabilizzazione e con i concorsi pubblici”.