Emanuele De Nicola è stato confermato segretario del Nidil Cgil di Potenza, il sindacato a tutela dei lavoratori atipici (somministrati, collaboratori, autonomi). Il congresso si è svolto a Potenza alla presenza del segretario nazionale Nidil Cgil, Giuseppe Cillis, e del segretario di organizzazione della Cgil Basilicata, Enzo Iacovino.
“Viviamo un momento di generale peggioramento della condizione dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei pensionati – ha detto De Nicola – La crisi che attanaglia il nostro paese, soprattutto nel Mezzogiorno, non è solo economica, ma riguarda i valori fondanti della nostra democrazia a partire dalla solidarietà, dall’uguaglianza e dalla giustizia sociale. La pandemia prima e la guerra in Ucraina oggi, hanno messo in luce e accentuato le diseguaglianze tra lavoratori con contratti atipici e hanno ulteriormente compromesso la già precaria situazione economica e sociale della stragrande maggioranza della popolazione, relegata nella fascia della povertà pur lavorando”. La situazione in Basilicata per De Nicola è preoccupante.
“Secondo gli ultimi dati Istat, Ires e Svimez – prosegue il segretario del Nidil provinciale – in controtendenza rispetto al resto del Mezzogiorno, la Basilicata vede nel 2022 un ritorno ai livelli di crisi precedenti. Pur con margini di miglioramento a livello occupazione, tale incremento è alimentato essenzialmente dal lavoro precario: i dipendenti a tempo indeterminato, fra marzo 2019 e marzo 2022, crescono solo dello 0,9%, mentre i precari aumentano del 4,1%. Gli indipendenti (lavoratori autonomi a partita Iva, professionisti, ecc.) sono le principali vittime della crisi, con un calo del 6,1%, stima anche al ribasso. In sostanza, c’è una ristrutturazione del mercato del lavoro che punta sulla precarizzazione, sia perché le imprese non hanno prospettive stabili su cui puntare per assumere nuovo personale in pianta stabile, sia perché la crescita dei prezzi delle materie prime energetiche induce ad assumere personale a basso salario. Sulle nuove assunzioni si registra uno sbilanciamento molto forte a favore di contratti atipici rispetto al tempo indeterminato”.
Dato ancora più allarmante in Basilicata è il calo demografico e i processi migratori (circa 3 mila giovani l’anno, soprattutto tra i laureati), con una previsione secondo Istat di -90 mila abitanti nel 2045. “La disoccupazione e la precarietà – afferma De Nicola – sono la conseguenza delle politiche economiche di austerità praticate dai governi antidemocratici che si sono succeduti, e non ultimo l’attuale governo Meloni che con legge di Stabilità non risponde al diffuso disagio sociale presente nel paese, indebolendo il welfare, non affrontando la questione salariale e la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni taglieggiate dall’inflazione, precarizzando ulteriormente il lavoro con la reintroduzione dei voucher”. Per De Nicola “siamo in presenza di provvedimenti sbagliati, iniqui, un vero e proprio attacco al mondo del lavoro, ai pensionati, alle donne, agli studenti, allo stato sociale nel mentre si favoriscono altre categorie, lavoratori autonomi e partite Iva con redditi elevati, con l’allargamento della flat tax e con misure che favoriscono l’aumento dell’evasione fiscale. Sul piano previdenziale non si supera la Fornero, non si introduce la pensione di garanzia per i giovani e per i precari, non si riconosce la diversa gravosità dei lavori, inoltre si penalizzano le condizioni di accesso alla pensione per le lavoratrici”. Di contro, il Nidil Cgil chiede “investimenti sull’industria, sui settori e le filiere produttive. Servono nuovi ammortizzatori sociali per governare la transizione ambientale ed energetica – afferma De Nicola – interventi sulla formazione per riqualificare le competenze dei lavoratori, con un aumento della copertura economica dell’indennità di cassa integrazione e la difesa delle misure di sostegno al reddito per chi ha perso il posto di lavoro ed è caduto in povertà, bisogna rendere universali le misure di sostegno al reddito. Gli effetti della disoccupazione e della sperequazione nella distribuzione del reddito messi insieme possono essere la causa di tensioni sociali esplosive, con costi sociali altissimi quali perdita della casa, crisi familiari, povertà, criminalità, denutrizione, mancate cure mediche”.
In questo contesto “riunificare il lavoro che la crisi sta frammentando – conclude il segretario – deve essere l’obiettivo principale della nostra azione sindacale. È necessario, per combattere il dumping contrattuale, riunificare il lavoro ed estendere i diritti e le tutele implementando la contrattazione inclusiva e di filiera, per affermare il principio che a parità di lavoro e di mansioni si deve avere lo stesso beneficio salariale e di diritti indipendentemente dai prodotti o i servizi che si realizzano. Il compito della nostra categoria è ridare voce e unificare la condizione di solitudine e frustrazione di chi vive la precarietà del lavoro e dei diritti, per questo è necessario combattere l’utilizzo improprio dei contratti di lavoro parasubordinato, le false partite Iva, tutte quelle forme di lavoro intermittenti spesso utilizzate al posto del lavoro tradizionale e sul quale anche il decreto Dignità non dà tutte le risposte e che in molti casi ha favorito la sostituzione dei lavoratori”.
Potenza, 4 gennaio 2022