Gianni Leggieri, Consigliere regionale Movimento 5 Stelle: “sull’ex Distretto di Venosa serve chiarezza”. Di seguito la nota integrale.
Con l’approvazione, il 30 dicembre 2022, da parte della Giunta regionale del Provvedimento Generale di programmazione sull’assistenza territorialesono state indirizzate le funzionalità, i modelli organizzativi e di servizio e sono state individuate le professionalità necessarie aggiuntive rispetto all’assetto e al fabbisogno attuale per il concreto avvio delle Case di Comunità, degli Ospedali di Comunità, delle Centrali Operative Territoriali, dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità, dell’Assistenza Domiciliare Integrata. Sono state inoltre individuate tutte le altre componenti rilevanti per lo sviluppo dei servizi territoriali volti alla promozione della prevenzione primaria e al miglioramento dell’accessibilità.
La Regione Basilicata ha previsto anche la presenza sul territorio regionale di n. 6 Distretti Sanitari, che tengano conto della popolazione e degli ambiti, volti a garantire omogeneità amministrativa tra ambiti sociali, aree programma e distretto sociosanitario. Balza all’attenzione a tal riguardo il trasferimento del Distretto del Vulture Alto Bradano da Venosa a Melfi. Una decisione che appare illogica, dato che a Venosa si trova il Pod “San Francesco” e nessuna menzione viene fatta rispetto alle intenzioni della Regione Basilicata sulla creazione nel futuro prossimo di un Ospedale di Comunità nella città oraziana. Quest’ultimo, infatti, sarebbe coerente con la presenza del “San Francesco” di Venosa.
Per questo motivo ho presentato un’interrogazione per conoscere i criteri che hanno portato allo spostamento del Distretto n. 1 Vulture Alto Bradano da Venosa a Melfi. Altro obiettivo della mia interrogazione è quello di conoscere le reali intenzioni della Regione Basilicata in merito alla creazione a Venosa di un Ospedale di Comunità. Il Pod “San Francesco” di Venosa rappresenta un punto di riferimento sanitario rilevante per l’intera area Nord della provincia di Potenza e occorre vigilare affinché non ci siano tentativi per depotenziarlo mese dopo mese.
Ecco perché spero che la Regione Basilicata faccia chiarezza sul futuro della sanità pubblica nell’area Nord.